Investimenti pubblicitari: riparte il credito d’imposta al 75%

Gli investimenti incrementali sulla stampa quotidiana e periodica, anche digitale, scontabili del 75% della spesa incrementale sostenuta. Acora più conveniente provare l’efficacia della comunicazione de “il NordEst Quotidiano”. 

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Riparte, dopo un periodo di sospensione, il credito d’imposta riconosciuto per gli investimenti pubblicitari incrementali sulla stampa quotidiana e periodica, anche digitale, e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali.

Il provvedimento prevede alcune modifiche all’assetto precedente, introdotte dall’articolo 3-bis inserito nel decreto legge 59/19 durante la conversione in legge, che assicura la copertura finanziaria dell’agevolazione per gli anni successivi al 2018 e nella riapertura per il 2019 delle comunicazioni per l’accesso al credito, che andranno presentate dall’1 al 31 ottobre 2019.

La nota negativa è costituita dalla riduzione dal 90% al 75% della misura dell’agevolazione per le microimprese, le Pmi e le start up innovative. Imprese, lavoratori autonomi ed enti non commerciali possono accedere ai benefici del credito d’imposta qualora gli investimenti di periodo in campagne pubblicitarie superino almeno dell’1% l’ammontare degli analoghi investimenti effettuati sugli stessi mezzi di informazione nel periodo precedente. Il credito d’imposta è pari al 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati. Il credito è concesso quale aiuto “de minimis”, ai sensi e nei limiti del regolamento Ue 1407/13, regolamento Ue 1408/13 (settore agricolo) e regolamento Ue 717/14 (settore pesca).

La copertura dell’agevolazione sugli investimenti pubblicitari è stata assicurata mediante utilizzo delle risorse del Fondo per il pluralismo e l’informazione. Il credito effettivamente spettante potrà essere inferiore a quello richiesto nel caso in cui l’ammontare complessivo degli importi richiesti con le istanze superi l’ammontare delle risorse stanziate dal governo, attivando in tal caso una ripartizione percentuale delle risorse tra tutti i richiedenti aventi diritto, come già avvenuto per gli anni 2017 e 2018.

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