Olio Garda Dop, chiesto lo stato di calamità

Decisione del Consorzio causa il calo di produzione 2019 stimabile intorno al 95%. Turri: «indispensabile sostenere il reddito degli agricoltori». 

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Il Consorzio di Tutela Olio Garda Dop ha chiesto lo stato di calamità naturale ai presidenti delle regioni Veneto e Lombardia e al presidente della provincia di Trento a causa dell’andamento della stagione olivicola 2019 che si prospetta assai difficile, con la stima di un calo di produzione che oscilla tra il 90 e il 95%.

Il dato definitivo si avrà solo a fine novembre, quando terminerà la raccolta delle olive, ma la perdita produttiva ed economica è evidente già oggi. Data la situazione, il Consorzio si è attivato per richiedere alle autorità competenti di attivare adeguati strumenti di rimborso o di indennizzo per le imprese della filiera coinvolte.

«Gli olivicoltori – spiega Laura Turri, presidente del Consorzio Olio Garda Dop – che con la loro attività contribuiscono al mantenimento del paesaggio gardesano, così importante per il turismo dell’area e così famoso all’estero, si troveranno nella situazione di aver sostenuto tutte le spese per la coltivazione senza alcuna remunerazione per la vendita del raccolto. È compito del Consorzio dunque far sentire nelle sedi competenti la voce dei 474 soci che ne fanno parte».

Le cause dell’annata negativa sono da ricercare nei cambiamenti climatici in atto: il freddo di maggio e il caldo intenso di giugno, seguiti da forti venti e grandine, non hanno lasciato scampo agli oliveti, che quest’anno hanno prodotto pochi frutti. «In questa difficile situazione – continua Turri – abbiamo richiesto alle autorità di controllo delle ulteriori verifiche per garantire la tutela del marchio Garda Dop. Per affrontare il cambiamento climatico e il futuro della olivicoltura del Garda, inoltre, è necessario mettere in atto un’attività di studio che coinvolga tutti i centri di ricerca, identificando le cause di quanto accaduto e individuando i rimedi atti a risolvere o mitigare i fenomeni avversi, nel caso in cui situazioni simili a quelle verificate quest’anno dovessero ripetersi. Ora è necessario unire le forze con altri enti per far sì che si prendano in considerazione misure adeguate per far fronte a questa annata difficile».

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