Concessioni demaniali: di fatto senza fine e senza gara

Autostrade e altri beni demaniali come gli arenili sempre rinnovati in capo ai gestori originari. Giuricin: «in Italia manca da sempre il principio della concorrenza». Malan: «il caso di Autobrennero è patologico». 

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La politica italiana brilla per la sua congenita allergia alla libera concorrenza e i casi testimoniati dalle concessioni autostradali, di quelle degli arenili e, da ultimo, quella del trasporto pubblico locale, taxi, Ncc o autobus che siano. Così come ad ogni tentativo di liberalizzazione e efficientamento dei servizi, spesso con conseguenti e sensibili riduzione dei costi per i consumatori, sia destinato a cozzare contro il muro dei tenutari dei diritti di concessione, timorosi di perdere le loro galline dalle uova d’oro, spesso sfruttate al massimo della loro resa, anche a svantaggio delle manutenzioni ordinarie e straordinarie, come ha ampiamente dimostrato il caso del crollo del ponte Morandi a Genova sotto la gestione della società della famiglia Benetton.

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C’è anche il caso clamoroso di come lo Stato non abbia la forza di riprendersi beni in concessione, rinnovate per più volte, ampiamente scadute, come quella dell’Autostrada del Brennero, dove gli enti locali attraversati dai 313 chilometri stanno facendo carte false pur di non perdere la “loro vacca da mungere, talvolta pure esagerando, tanto da costringere la Corte dei Conti, in sede di parificazione dei conti delle province di Trento e di Bolzano – maggiori azioniste, attraverso la regione, del capitale di A22 – a suggerire alla Presidenza del Consiglio dei ministri a valutare l’opportunità di sollevare il conflitto costituzionale per anche l’ultima legge che tenta di consegnare per altri 50 (!!!) anni la concessione A22 all’odierna Autobrennero Spa.

In questa puntata di “Focus” di “ViViItalia Tv”, condotta dall’esperto in comunicazione e analisi politica, Gianfranco Merlin, e dal direttore de “il NordEst Quotidiano”, Stefano Elena, il professor Andrea Giuricin, esperto di trasporti e logistica, e il senatore di Fratelli d’Italia, Lucio Malan, fanno il punto sulla situazione evidenziando, ciascuno per la propria competenza, le problematiche connesse con un sistema delle concessioni che non si riesce ad innovare, con conseguenze negative per tutto il sistema Paese, oltre che per le aziende e i cittadini. Quando altrove le gare sono la regola e le concessioni quando vengono a scadere subentra lo Stato e i cittadini non pagano più per la fruizione del servizio. Peccato che in Italia ciò non avvenga mai, o quasi.

Buona visione.

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