I maestrini tedeschi falliscono: 29 fondi speciali extrabilancio per 869 mld

La Corte dei conti tedesca bacchetta pesantemente il governo di Berlino: «si tratta di una cifra 5 volte superiore all’indebitamento federale ufficiale».

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maestrini tedeschi

Anche i maestrini tedeschi dell’ortodossia finanziaria, quel paese dove la paroladebito” in tedesco equivale a quella di “colpa”, cadono nei mezzucci del nascondere sotto il tappeto parte, molta parte del deficit di bilancio federale, finendo con l’abbellire notevolmente il documento finanziario tedesco.

Secondo la denuncia della Corte dei Conti tedesca (Bundesrechnungshof) in un report pubblicato sul suo sito internet mettendo al muro i maestrini tedeschi, in Germania sono attivi 29fondi speciali” a livello federale per 869 miliardi totali, di cui 522 miliardi di debito potenziale a fine 2022, sottolineando che si tratta di una cifra«circa cinque volte superiore all’indebitamento registrato nel periodo di pianificazione finanziaria dal 2023 al 2027».

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Secondo i magistrati contabili teutonici «gli attivi speciali sono quindi, per la maggior parte, dei depositi di debito esternalizzati», chiarendo che «è più esatto parlare di debiti speciali piuttosto che di attivi speciali». Di conseguenza, «anche l’indebitamento netto effettivo, compresi i fondi speciali, è notevolmente superioreall’indebitamento netto indicato nel bilancio federale».

Se la legge consente di costituire fondi speciali, questi ultimi «in quanto separati dal bilancio» devono rappresentare «un’eccezione ai principi costituzionalmente determinati della completezza e dell’unità del bilancio» e «i compiti fondamentali dello Stato dovrebbero essere finanziati dal bilancio centrale». L’uso fuori controllo di fondi speciali mette quindi a rischio le prerogative parlamentari in termini di budget e secondo la Corte dei Conti «i fondi speciali esistenti devono essere valutati regolarmente e la loro continuazione deve essere ben giustificata».

I magistrati riconoscono che «lo stesso governo federale intende ridurre il numero e la portata finanziaria dei fondi speciali», sottolineando tuttavia che «i piani presentati dal governo federale sono lungi dall’essere sufficienti per eliminare le conseguenze dello smantellamento del bilancio federale». «A questo scopo – si legge nel report – si dovrebbero prendere in considerazione i grandi fondi speciali, come in particolare il Fondo per il clima e la trasformazione».

Il “fondo specialepiù antico risale agli anni Cinquanta, mentre i più recenti sono dello scorso anno. Tra questi ci sono il fondo da 100 miliardi per le forze armate tedesche e quello di stabilizzazione economica da 200 miliardi a fronte della crisi energetica che ha dato alla Germania una fondamentale arma di concorrenza slealenei confronti dell’export degli altri paesi dell’Unione, ad iniziare dall’Italia, che non hanno avuto la stessa possibilità di manovra sulla finanza pubblica, già ampiamente disastrata. Questa volta i maestrini tedeschi dell’ortodossia finanziaria sono finiti dietro la lavagna con il cappello dell’asino.

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