Nei condomini cresce la morosità nel pagamento delle rate per i servizi comuni

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Studio dell’Anaci (Associazione nazionale amministratori di condomini) per valutare il fenomeno e le sue ripercussioni

Non stiamo parlando di una vera e propria emergenza, come nel vicino Friuli, dovuta anche all’attuale crisi economica, ma la situazione deve essere certamente monitorata con la dovuta attenzione. Ci sono persone fisiche e giuridiche che per vari motivi (rate del mutuo da pagare, esigenze di vita quotidiana) non riescono più a versare le rate condominiali, che arrivano sempre per intero e puntuali. Ciò costituisce un grave problema per gli amministratori di condominio che devono “far quadrare i conti”, tra spese ordinarie e straordinarie, preventivi, consuntivi, ecc. Ma le rate condominiali devono essere comunque onorate, anche se non è corretto che queste debbano essere poste a carico di tutti gli altri condomini. In tal senso vengono in soccorso l’art. 63 delle disposizioni attuative del Codice civile che costituisce un valido strumento per ottenere un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo, in base al quale iscrivere ipoteca giudiziale sull’immobile del condomino moroso, e la nuova disciplina della mediazione che permette alle parti di raggiungere un accordo conciliativo “al di fuori delle aule del Tribunale”. “La morosità condominiale ha subito un incremento, in certi casi considerevole, sopratutto ove esistono attività commerciali, che provoca dei disservizi” afferma il presidente trentino dell’associazione degli amministratori di condominio (Anaci), ragionier Gian Paolo Ciola.

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 9148 del 2008, parrebbe tutelare le “ragioni” del condominio (facendo venir meno la cosiddetta solidarietà passiva tra i condomini), in quanto la ditta o il singolo fornitore, in caso di insolvenza di un condomino, si dovrebbe rivolgere al condomino moroso, anche se lo stesso Giudice Supremo con una successiva sentenza sancisce la legittimità della clausola inserita nel contratto stipulato tra la ditta e il condominio che reintroduce la solidarietà passiva.