Nonostante tutto, le reti di trasporto TEN proseguono il loro cammino

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europa trasporto ferroviaA Bruxelles garanzie per il corridoio Mediterraneo e il corridoio Baltico-Adriatico. Consulta autotrasporto e logistica: la Tav è fondamentale

Nonostante tutto, i grandi progetti infrastrutturali europei delle reti Ten proseguono il loro cammino. Roberto Marin (Pdl) e Franco Iacop (PD), presidente e vicepresidente della V Commissione del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, hanno partecipato, a Bruxelles, al gruppo di lavoro del Comitato delle Regioni che si occupa delle Reti TEN-T (infrastrutture e Corridoi europei) e del Regolamento CEF (Connecting Europe Facility), approvato in bozza preliminare lo scorso ottobre e nel quale è prevista una dotazione complessiva di 60 miliardi di euro, 31 dei quali destinati alla realizzazione degli specifici progetti sui Corridoi. La dotazione comunitaria verrà integrata, per le parti di competenza, dagli Stati membri direttamente toccati dai progetti.

Il Friuli Venezia Giulia è interessato da due Reti di collegamento, l’ex Corridoio 5 oggi rinominato Corridoio Mediterraneo, e il Corridoio Baltico-Adriatico. Per quest’ultimo è stato definito il percorso, che attraverserà Vienna e si concluderà a Venezia passando per Udine e Cervignano. Al suo interno è stato inserito uno svincolo per il porto di Trieste. Queste due opere troveranno copertura proprio nel Regolamento CEF.

La presenza di Marin e Iacop è stata determinante nel dibattito che si è sviluppato nel Gruppo di lavoro, perché sono stati definiti alcuni punti chiave: innanzitutto c’è la richiesta che gli assi così come predisposti non vengano modificati dalla Commissione europea e ciò a salvaguardia degli interessi regionali; le Regioni avranno un maggior coinvolgimento sul Regolamento in quanto verranno inserite nel coordinamento che sarà deputato a decidere sui finanziamenti e affiancheranno le rappresentanze degli Stati membri anche nelle piattaforme decisionali; i coordinatori di ogni Corridoio, che svolgono la funzione di Alto commissario, si relazioneranno non solo a livello di Stati membri, ma anche con le Regioni.

Il gruppo di lavoro sulle TEN-T, del quale fanno parte realtà di Svezia, Spagna, Olanda, Polonia e, per l’Italia la Regione Friuli Venezia Giulia con Marin e Iacop, formalizzerà a breve il parere sul Regolamento CEF al Comitato delle Regioni, che lo sottoporrà alla Commissione europea con la richiesta di approvazione nella stesura proposta.

Intanto, il Comitato esecutivo della Consulta generale per l’autotrasporto e per la logistica, in relazione alla realizzazione della TAV Torino-Lione, parte integrante del corridoio ex 5 Mediterraneo, e anche alla luce delle linee del Piano nazionale della logistica, ne ribadisce la strategicità per il nostro Paese e per l’Europa. Una rete integrata di infrastrutture e di servizi di trasporto su rotaia come le reti TenT per il Comitato “è indispensabile  per contribuire ad ottenere gli obiettivi assunti in sede europea per la riduzione delle emissioni di C02; inoltre, è indispensabile per diminuire la congestione del traffico su strada e renderlo più sicuro, trasferendo parte del trasporto merci dalla gomma alla rotaia; infine, è indispensabile per rendere più competitivi i porti italiani nella attrazione del traffico merci via mare e quindi per dare una spinta importante alla crescita economica e occupazionale”.

La Tav parte integrante del Corridoio 5, che incrocerà l’altro corridoio fondamentale Genova-Rotterdam, “darà una spinta alla logistica del Paese con benefici e ricadute economiche ed occupazionali, a cominciare dalle Regioni del Nord Ovest, e quindi darà un forte impulso alla economia della Paese” afferma nella nota il Comitato, dichiarando come “l’Italia è il Paese europeo, tra i più importanti, in maggiore ritardo nella realizzazione di queste reti di trasporto ferroviarie e dopo il voto unanime della Camera dei Deputati che il 20 ottobre del 2010 definì la Tav strategica per il Paese non è immaginabile il rallentamento dei lavori”.

La nuova versione low cost del progetto che ha un minimo impatto ambientale tiene conto di anni di discussione sul rispetto del territorio, può essere finalmente realizzato con i fondi europei e quelli del nostro Paese.