Enti locali, via dai servizi di Equitalia: si dissocia anche la provincia di Venezia

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provincia venezia presidente Francesca Zaccariotto e difensore civico Franco Zorzetto 1
provincia venezia presidente Francesca Zaccariotto e difensore civico Franco Zorzetto 1Zaccariotto: “siamo stufi dei comportamenti disumani di Equitalia verso i cittadini. Noi amministratori possiamo fare meglio da soli”

La campagna lanciata dal sindaco di Calalzo di Cadore Luca de Carlo e dal movimento Tea party Italia volta a togliere ad Equitalia la gestione della riscossione dei tributi degli enti locali italiani trova nuove adesioni: tra queste, quella della provincia di Venezia.

“Trovo disumano e iniquo il comportamento dello Stato centrale nei confronti degli enti locali e dei cittadini, soprattutto in un momento durissimo per l’economia locale e per le imprese, il peggiore dal dopoguerra. Per questo plaudo con forza all’iniziativa promossa dai due Comuni bellunesi di Santo Stefano di Cadore e di Calalzo, che hanno proposto l’uscita da Equitalia, l’agenzia governativa (posseduta al 51% dall’agenzia delle entrate e per il 49% dall’Inps) e incaricata del recupero dei crediti dovuti dal cittadino. E la proposta diventa attuabile da subito in forza della legge 166 del 2011 – che dovrebbe rendere obbligatoria la riscossione dei tributi da parte degli enti locali entro il 2013”.

Per Zaccariotto “questa è la strada che mi sento di percorrere, sia come presidente della provincia di Venezia, un territorio dove oltre il 60% delle piccole e medie imprese è in sofferenza, e che fa i conti con l’area di crisi complessa di Porto Marghera, sia come sindaco di San Donà di Piave, il sesto nel Veneto per importanza e dimensioni. Oltre che ad aumentare le tasse, lo Stato dovrebbe oggi favorire soprattutto il rilancio dell’economia e la crescita, dando fiducia e respiro ai nostri imprenditori, alle famiglie, favorendo il lavoro e non mortificandolo, ma così purtroppo non avviene”. La presidente e sindaco usa una metafora: “lo Stato oggi si comporta come lo sceriffo cattivo di Nottingham, e spinge noi amministratori a interpretare la parte di Robin Hood. Non voglio, non posso dimenticare i nostri nove imprenditori suicidi che hanno affrontato il paradosso di non riuscire ad onorare i propri debiti nei confronti dello Stato che agisce per mano di Equitalia, e di non riuscire ad incassare i propri crediti dalla pubblica amministrazione, che non paga”.

Zaccariotto critica anche le modalità di esazione e di guadagno da parte di Equitalia: “trovo ingiusta l’applicazione di una percentuale da parte di Equitalia sul totale dei crediti recuperati, trovo scorretto l’obiettivo previsto di aumento delle entrate di Equitalia del +25%, e trovo altresì inaudita l’applicazione di more e sanzioni non solo a chi non ha pagato il dovuto, ma anche a chi ha già pagato, ma in ritardo, e si trova a non vedersi riconosciuto dallo Stato quanto già versato. Se questo comportamento vessatorio fosse messo in atto da un privato cittadino, scatterebbe una denuncia per usura, ma visto che è lo Stato ad agire, a noi tocca assistere a quella che considero un’ingiustizia sociale vera e propria”.

Una soluzione per liberarsi dal “giogo” di Equitalia è alla portata di tutti gli amministratori locali e Zaccariotto l’anticipa: “visto che l’assegnazione dell’incarico ad Equitalia da parte degli enti locali avviene senza gara, propongo di aggiudicare l’incarico ad altri concessionari attraverso una gara in cui sia l’amministratore locale a stabilire i criteri e le condizioni economiche. O, in alternativa, di esercitare da subito la riscossione direttamente attraverso i nostri uffici, come già avveniva in passato. Solo l’ente locale conosce da vicino il proprio territorio, conosce le persone e il dramma che stanno vivendo; solo i servizi sociali e le associazioni di volontariato sanno quali famiglie e quali imprenditori si trovano in una condizione limite di difficoltà, e possono intervenire preventivamente per evitare il peggio. Non possiamo più permetterci di sostenere il costo della crisi da soli, e pagando due volte: da un lato le commissioni versate ad Equitalia per il servizio reso, dall’altra il sostegno dei servizi sociali del Comune alle famiglie vessate da Equitalia. C’è in gioco l’immagine e il ruolo dell’ente locale, che non deve essere solo quello del controllore e dell’esattore che punisce, ma anche quello di supporto dei cittadini, tutti quanti, dal giovane al pensionato, nei momenti di difficoltà vera”.

La presidente-sindaco riserva una riflessione anche ai tanti, troppi casi di suicidio tra gli imprenditori: “non possiamo più assistere passivamente ad un dramma che tutti i giorni porta al suicidio donne e uomini veneti, che hanno creduto nei valori dell’impresa e del lavoro, che hanno pagato le tasse, e rischiato con coraggio creando occupazione, perdendo anche la loro stessa vita. A loro va il mio pensiero e il mio rammarico, nella giornata del primo maggio che celebra il valore del lavoro”.