Siccità, in Veneto completata la prima mappatura dei danni: oltre 364.000 Ha di colture danneggiate

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Manzato: “indispensabile cambiare approccio e pensare a sistemi d’irrigazione diffusi”

“Una prima mappatura dei danni causati dalla siccità è pressoché definita e la stima complessiva è raggelante: 364.471 ettari in forte sofferenza, con perdite che vanno dal 20 all’80% della produzione, a seconda delle zone e delle colture. L’intera superficie agricola delle province di Rovigo e Venezia risulta colpita”. Franco Manzato accompagna con queste parole la diffusione dei primi dati verificati sulle negative conseguenze del lungo periodo di caldo torrido senza precipitazioni.

Avepa ha lavorato sodo nelle ultime settimane, in squadra con Arpav, Consorzi di Bonifica e di difesa, completando a tempo di record la rilevazione, i cui contenuti peraltro sono destinati a cambiare a seconda di come si evolverà la situazione meteorologica. “La mappa che ne risulta è essenziale – ha aggiunto Manzato – per proseguire nel cammino che abbiamo intrapreso per poter dare il massimo delle risposte agli agricoltori, soprattutto quelli più colpiti: una strada non facile, che richiede un intervento a livello nazionale, che potrà essere accompagnato da azioni regionali. Sappiamo tutti che il sistema ordinario di difesa dalle avversità atmosferiche in agricoltura si basa sull’assicurazione contro i danni, il cui premio è coperto per circa ¾ da contributo pubblico. Ma conosciamo anche i vincoli che le assicurazioni pongono, vincoli che in questa situazione sono diventati in molti casi un cappio. Sappiamo anche bene – ha detto ancora Manzato – che molte aziende si sono “normalmente” indebitate acquistando a credito sementi e mezzi tecnici, che a fine stagione faranno fatica a pagare per il pesante taglio del reddito a causa della perdita parziale o totale del raccolto. Il nostro obiettivo è salvare il nostro sistema agricolo e impedire che aziende valide collassino a causa di questa situazione del tutto straordinaria, che richiede risposte straordinarie”.

La Regione ha formalizzato alle organizzazioni professionali il percorso intrapreso: delimitazione dei territori danneggiati (completata); richiesta di un tavolo di lavoro a livello ministeriale per valutare gli interventi, ordinari e straordinari, compreso l’anticipo della PAC, da attivare in relazione alla situazione; possibilità di attivare la sia pur limitatissima disponibilità del Fondo di solidarietà nazionale formalizzando una deroga al Piano assicurativo nazionale 2012; richiesta formale di tale deroga per consentire la declaratoria di eccezionale evento atmosferico. Gli spazi di manovra sono ristretti, così come i fondi disponibili. Manzato pensa di attivare “altre iniziative accessorie di carattere fiscale e contributivo, l’integrazione salariale in favore dei lavoratori agricoli nelle aree colpite da avversità eccezionali e l’esenzione delle imposte sui redditi dominicali e agrari per le imprese agricole con un danno superiore al 30% della produzione ordinaria. Potremo anche valutare interventi regionali come agevolazioni sul credito di esercizio in base alla legge anticrisi. In ogni caso siamo stati autorizzati ad erogare il 50% dei premi PAC 2012 dal 16 ottobre prossimo, anziché dall’1 dicembre, per un ammontare complessivo di 160 milioni di euro”.

Comunque sia, la situazione ambientale da eccezionale rischia di diventare ordinaria a causa dei mutamenti del clima, per cui è necessario attrezzarsi in tempo: “la siccità di quest’anno ci avverte che dobbiamo operare sul futuro, con interventi di medio e lungo periodo. Serve un progetto generale nazionale che assicuri alle future generazioni la qualità e la disponibilità della risorsa acqua per tutti gli utilizzi indispensabili” ha sottolineato Manzato. Un simile progetto richiederà un forte impegno finanziario per realizzare i necessari interventi strutturali su tutto il territorio italiano, sostituendo i vecchi sistemi a scorrimento con altri che consentano di risparmiare la risorsa aumentando l’efficacia dell’intervento. Anche l’agricoltura è chiamata a modificare la struttura e la gestione del proprio sistema irriguo.