Al via la campagna “NordEst spreco zero” relativa alla riduzione degli sprechi alimentari

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Parte da Trieste e coinvolgerà 100 sindaci e i governatori delle regioni. Zaia: “aderisco senza esitazioni per scelta etica”

“NordEst spreco zero”: parte da Trieste, con la prima Giornata contro lo spreco 2012 di “Last Minute Market” in programma sabato 29 settembre, la campagna di sensibilizzazione contro gli sprechi alimentari che coinvolgerà i cittadini del NordEst. “Nordest spreco zero” è un percorso che punta a coinvolgere cento sindaci del territorio – capofila il sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, affiancato dai governatori delle regioni Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, e del Veneto, Luca Zaia – per la sottoscrizione della “Carta Nordest Spreco Zero”.

L’iniziativa raccoglie l’impegno assunto dal Parlamento europeo lo scorso 19 gennaio, con la Risoluzione su come evitare lo spreco di alimenti: mentre vi è la necessità di aumentare la produzione di alimenti almeno del 70% nei prossimi anni per nutrire una popolazione che conterà 9 miliardi nel 2050, nel mondo si spreca più di un terzo del cibo che viene prodotto. I cento sindaci che aderiranno alla Carta saranno protagonisti della cerimonia pubblica della firma, prevista sabato 29 settembre nel ridotto del Teatro Verdi di Trieste, nell’ambito della prima edizione di “Trieste Next – Salone Europeo dell’Innovazione e della Ricerca Scientifica” in programma dal 28 al 30 settembre 2012. Ogni anno nel nostro Paese vengono buttati via 12,3 miliardi di euro di cibo consumabile pari a 5,5 milioni di tonnellate.

“Non ho avuto esitazioni a firmare la ‘Carta’: i suoi contenuti sono per me, da sempre, una scelta etica, politica ed economicamente strategica”. Luca Zaia ribadisce con queste parole la sua adesione alla Carta, che impegna i sottoscrittori promuovere, sostenere e realizzare azioni che riducano o eliminino lo spreco alimentare.
“In campo alimentare la questione va molto al di là del semplice ‘recupero’ e del possibile riutilizzo – sottolinea Zaia – perché coinvolge il modo stesso in cui si sono organizzate l’agricoltura e l’economia agroalimentare nel mondo. Lo spreco alimentare è tanto più scandaloso anche rispetto a sprechi di altro tipo, in quanto diventa quasi un esito obbligato di una concezione produttiva il cui primo interesse non è sfamare l’umanità, ma vendere derrate per puro profitto a chi le paga di più”.

Per Renzo Tondo “la pesante crisi economica che l’Europa, l’Italia, lo stesso Friuli Venezia Giulia stanno attraversando ha reso ancora più indifferibili ed urgenti scelte di equilibrio, in grado di evitare costi inutili ed indicare un percorso virtuoso di crescita e sviluppo. Con la sottoscrizione della ‘Carta’ contro gli sprechi alimentari, impegno me stesso e i miei colleghi dell’esecutivo a mettere in atto le dieci buone pratiche indicate nel documento per fare del Friuli Venezia Giulia, insieme all’intero NordEst del Paese, la punta avanzata, a livello nazionale, di azioni coerenti, mirate prima di tutto a creare, nelle nostre comunità, una consapevolezza collettiva sul valore del cibo e sugli effetti, anche economici, di un suo acquisto e impiego scorretto e sconsiderato”.