Viticoltura, in Friuli Venezia Giulia si sperimenta l’irrigazione a goccia per garantire il corretto sviluppo dell’uva

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irrigazione a goccia vigneto 1Violino: “Corno di Rosazzo è un modello per tutta la regione”

Corno di Rosazzo si propone quale sede di un progetto pilota per l’irrigazione a goccia dei suoi vigneti, sfruttando i vecchi pozzi che si collocano a valle, subito oltre lo Iudrio e l’assessore regionale alle risorse rurali ed agroalimentari, Claudio Violino, suggerisce ai viticoltori di dar vita ad un comitato pro intervento, ovvero un gruppo di operatori del settore che sostenga e favorisca la messa a punto di uno o più progetti di captazione mirati a dotare i Colli Orientali di sistemi irrigui che, nel rispetto del paesaggio, siano in grado di far fronte ai periodi di siccità senza spreco del bene acqua. Violino ha affrontato il problema dopo aver dato il via alla vendemmia del Tocai nell’azienda Andrea Visintini ed aver brindato al raccolto assieme al sindaco di Corno di Rosazzo, Loris Basso, al presidente dei Consorzi di bonifica, Dante Dentesano, al vicepresidente del Consorzio dei Colli Orientali, Germano Zorzetig, e ad un nutrito numero di viticoltori della zona.

Nei calici un giovanissimo ma molto promettente Blanc di Cuar, un uvaggio di Friulano, Malvasia e Ribolla frutto della collaborazione di tutti i produttori della zona, che lo offriranno allo steso prezzo in tutte le aziende e che d’ora in poi diventerà il vessillo enologico di quest’angolo di Friuli.

“A Corno di Rosazzo l’uomo ha aggiunto bellezza al paesaggio, consentendo lo sviluppo di un’attività economica di valore come la vitivinicoltura” ha detto l’assessore, aggiungendo che purtroppo quest’anno l’agricoltura, ed in particolare la coltivazione della vite, hanno subito le conseguenze della siccità. “Per la prima volta dobbiamo riscontrare danni sia per la quantità del raccolto che per la qualità – ha osservato Violino – che sarà probabilmente inferiore, specialmente per quanto riguarda alcuni vini bianchi che sono la punta di diamante della vitivinicoltura friulana. A causa della siccità – ha continuato – andranno persi certi aromi, un po’ di freschezza e quel fruttato che sono parte integrante del vino bianco ed in particolare del Friulano”.

Violino considera strategico “portare, anche nella collina coltivata a vite, la possibilità di irrigare attraverso progetti mirati che salvaguardando il paesaggio, consentano agli imprenditori di avere un fattore di produzione nel dosaggio dell’acqua, strategico in pianura ed ormai anche qui”.

L’incontro che l’assessore ha avuto con i viticoltori è servito a mettere a punto il primo atto di una strategia mirata ad affrontare un problema climatico che, è stato osservato, sta diventando ciclico “tenendo sotto controllo il consumo dell’acqua – ha commentato il sindaco Basso – ed utilizzandola al meglio”. Per riuscirci, ricordando quanto è stato fatto molti lustri fa per irrigare la pianura, Dentesano ha offerto i suoi tecnici e proposto un tavolo di lavoro in grado di elaborare un progetto da sottoporre alla Regione. Ricordando che “fino al 2003 l’Ue non dava contributi e non permetteva di darne a sostegno dell’irrigazione perché contribuiva ad aumentare la produttività”, Violino ha notato che con l’impianto di Bicinicco quest’ostacolo è stato rimosso perché “abbiamo fatto capire all’Ue che l’irrigazione va interpretata come un fattore produttivo e di gestione da dosare al pari di tutti gli altri, dai concimi a diserbanti alla manodopera”.