Troppe discariche illegali: Italia rischia di essere condannata dalla Corte di giustizia europea

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COmpattatore su discarica di rifiuti foto by shutterstock 1
COmpattatore su discarica di rifiuti foto by shutterstock 1Associazione Gestori Rifiuti (AGR): “serve maggiore efficienza nel riciclaggio”

Ci risiamo. Nei giorni scorsi l’Italia è stata deferita alla Corte di Giustizia per mancata ottemperanza alla sentenza dei giudici del Lussemburgo dell’aprile del 2007 che aveva imposto di bonificare centinaia di discariche illegali e incontrollate di rifiuti. Non è stato fatto quanto era necessario, ed ancora rimangono 255 discariche fuorilegge che non rispettano le prescrizioni della direttiva 99/31/CE. Nove di queste si trovano in Veneto: a Chioggia (Borgo San Giovanni), Mira (Via Teramo), Salzano (S.Elena di Robegano) e Venezia (Area Sordon, Via Colombara, Malcontenta, Mestre Carpenedo Cave Bertoldo e Cave Casarin, Area Miatello, Moranzani 3).

Nonostante gli sforzi compiuti, persistono gravi problemi in quasi tutte le regioni italiane. L’Associazione Gestori Rifiuti (A.G.R.), che riunisce varie aziende venete del settore del recupero e smaltimento dei rifiuti, manifesta forte preoccupazione per i persistenti ritardi delle istituzioni: del resto la corretta gestione dei rifiuti è un tassello fondamentale nell’uso efficiente delle risorse naturali.

La maggior parte degli Stati membri sta progressivamente abbandonando la soluzione della discarica. L’Italia occupa un modesto ventesimo posto su 27 Stati membri per quanto riguarda la gestione dei rifiuti. Le carenze includono una politica di prevenzione dei rifiuti scarsa o inesistente, l’assenza di incentivi destinati ad evitare la messa in discarica e, di conseguenza, uno scarso sfruttamento del riciclaggio e riutilizzo dei rifiuti e l’inadeguatezza delle infrastrutture.

Per quanto riguarda i rifiuti urbani, la messa in discarica in Italia è stimata a 51% (rispetto alla media UE del 38%), mentre il riciclo si attesta al 21% (rispetto alla media UE del 25%). “Se non si interverrà presto – osserva l’avv. Salvo Renato Cerruto, presidente di A.G.R. – l’Italia rischia di essere condannata a pagare pesanti sanzioni pecuniarie che andrebbero ad assestare un duro colpo alle già rinsecchite casse pubbliche”.