Macroregione del Nord: allargarla a Emilia Romagna e Liguria

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Venezia firma GECT Veneto FVG Carinzia Renzo Tondo Luca Zaia Gerhard Doerfler stemmi 1
Venezia firma GECT Veneto FVG Carinzia Renzo Tondo Luca Zaia Gerhard Doerfler stemmi 1La proposta da parte del governatore del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo. Zaia: “Sono d’accordo, serve un Nord compatto per far sentire il proprio peso a Roma”

Per la macroregione del Nord lanciata dal neogovernatore della regione Lombardia Roberto Maroni è già tempo di allargamento ad altri territorio: per Renzo Tondo, presidente del Friuli Venezia Giulia e candidato per un secondo mandato, “la macroregione del Nord va allargata anche a Liguria ed Emilia Romagna anche per avere maggiore massa critica nei confronti di Roma”.

Sull’euroregione “Senza confini”, Tondo ha specificato che non sussistono problemi con il cambio della guardia ai vertici della Carinzia: “abbiamo collaborato con un governatore espressione di un partito nazionalista e oggi con un presidente socialdemocratico proprio non ci saranno problemi”.

La proposta di Tondo è fatta propria anche dal governatore del Veneto Luca Zaia: “non posso che essere d’accordo con Tondo che immagina una macroregione che comprenda anche Emilia Romagna e Liguria. Un Nord che si muove compatto per far sentire il proprio peso a Roma. Siamo consapevoli del fatto che i nostri territori producono la maggior parte del Pil del Paese, ma il frutto del lavoro delle nostre comunità serve spesso per colmare e per ripianare i debiti di altre regioni sprecone. Questo meccanismo adottato ormai da anni dallo Stato centrale deve finire – sostiene Zaia – e la macroregione rappresenta l’argine per dire basta a questa logica che ci crea soltanto danni. A partire dal superamento del patto di stabilità che ha “sequestrato” alla Regione Veneto e ai suoi produttori ben 1 miliardo 300 milioni”.non solo: secondo Zaia “l’obiettivo della Macroregione è quello di dare la sveglia a Roma e comportarci come una vera e propria lobby per difendere gli interessi e le comunità del Nord, ovvero la parte più virtuosa e produttiva del Paese. Dobbiamo saper fare squadra tutti insieme per poter finalmente contare in modo determinante nelle scelte nevralgiche che avvengono nei palazzi romani”.