Trentino, prima riunione della nuova giunta Rossi

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PAT giunta Rossi 1Ricognizione delle questioni aperte, tra cui la trattativa finanziaria con Roma, all’insegna di programmazione e collegialità

La nuova giunta provinciale di Trento guidata dall’autonomista Ugo Rossi si è riunita per la prima volta all’insegna del programma di coalizione e della collegialità. Rossi ha voluto ribadire questi capisaldi consegnando a ciascuno dei sette assessori consegnando ai colleghi dell’esecutivo una copia del programma elettorale sul quale i cittadini hanno espresso il loro consenso. “Un gesto simbolico – ha poi commentato Rossi – ma anche ‘sostanziale’ perché sarà proprio questo documento ad ispirare le prossime mosse, secondo un’azione di governo che sarà collegiale, coesa e responsabile”. Altra parola chiave è la “trasversalità” tra le competenze dei vari assessori.

La prima riunione e la successiva conferenza stampa è stata l’occasione per presentarsi e per conoscere i rappresentanti dei media da parte dei tre neo consiglieri ed assessori (Donata Borgonovo Re, Carlo Daldoss e Sara Ferrari), cui s’aggiungono “vecchie” conoscenze della politica trentina come Michele Dallapiccola, Mauro Gilmozzi, Alessandro Olivi e Tiziano Mellarini.

“Abbiamo anche affrontato due questioni fondamentali – ha sottolineato Rossi – legate una all’altra. La prima riguarda la priorità assoluta data al tema della crescita e del lavoro. La Giunta ha deciso di affidare al vicepresidente e assessore allo sviluppo economico il compito di iniziare un nuovo percorso, in maniera trasversale, individuando obiettivi che vadano anche al di là dei vincoli posti dalle deleghe in quanto tali”. Il compito affidato a Olivi prevede anche un forte coinvolgimento delle parti sociali, che saranno chiamate a dare il proprio contributo al fine di giungere alla definizione degli strumenti e alla sottoscrizione degli accordi necessari per impostare l’insieme delle politiche per lo sviluppo economico e la creazione di lavoro. In quest’ottica, e fatte le necessarie verifiche sul piano tecnico e finanziario, saranno utilizzate tutte le leve e tutti gli strumenti che l’Autonomia mette a disposizione della Provincia, comprese quelle di natura fiscale. Va da sé che la strategia impostata farà perno anche sul senso di responsabilità di tutti gli attori coinvolti, il che rende a maggior ragione necessario un patto con le forze economiche e con le organizzazioni dei lavoratori.

La Giunta ha inoltre esaminato la questione relativa ai rapporti finanziari con lo Stato, dopo incontro del presidente Rossi con il ministro Delrio a Roma. La trattativa è tutt’ora in corso, ma le preoccupazioni rimangono tutte, a fronte di una richiesta di contribuzione al risanamento dei conti statali, da parte di Roma, che si aggira attorno ai 700 milioni annui, esclusa la partita delle riserve all’erario che vale altri 140 milioni di euro. Il principio più volte ribadito è che il Trentino ha sempre fatto il suo dovere per contribuire al processo di risanamento del Paese. La risposta del Governo, d’altro canto, oltre a ledere le prerogative autonomistiche, ha anche depotenziato le novità contenute nell’Accordo di Milano e non ha dato riscontro alle proposte avanzate dalle province autonome di Trento e Bolzano, che pure sono state definite dalla ragioneria dello Stato “innovative”.