Xu Zhong sul podio e al pianoforte per l’ottavo concerto della Stagione Sinfonica 2013-2014

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Arena verona XU Zhong 1Appuntamento al Teatro Filarmonico di Verona

Sabato 26 aprile alle ore 20.00 (replica domenica 27 aprile alle ore 17.00) l’ottavo concerto della Stagione sinfonica 2013-2014 al Teatro Filarmonico vede eccezionalmente direttore dell’Orchestra dell’Arena di Verona e solista al pianoforte il M° Xu Zhong. In programma il Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 op. 15 in do maggiore di Ludwig van Beethoven, a cui fanno seguito due proposte di Richard Strauss: Salome, Danza dei sette veli op. 54 e Der Rosenkavalier, Suite op. 59.

Apre la serata Beethoven con il Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 op. 15 in do maggiore. Iniziata intorno al 1795 ed ultimata nel 1798, la partitura viene data alle stampe soltanto nel marzo del 1801, dopo una revisione del compositore in vista della pubblicazione con l’editore Mollo di Vienna. Dedicato alla giovane allieva Anna Luisa Barbara von Keglevich, alla quale Beethoven aveva da poco fatto dono anche della Sonata per pianoforte op. 7 in mi bemolle maggiore, il Concerto n.1 viene eseguito per la prima volta nell’ottobre 1798 a Praga, per essere dato nuovamente a Vienna il 2 aprile 1800. La composizione risente ancora dell’influsso di Haydn e di Mozart, e non risulta ben delineata la personalità del genio di Bonn salvo che nel Rondò finale, dove «ritroviamo tutta l’estrosa fantasia giovanile del compositore. All’aggressività irregolare e scherzosa del refrain rispondono episodi di umorismo popolareggiante (con i gioviali salti della sinistra fra i differenti registri della tastiera) e di sapore selvaggiamente zingaresco; una vitalità trascinante che sfocia nei giochi e intrecci strumentali della coda e in una conclusione ad effetto» (Arrigo Quattrocchi).

La proposta concertistica prosegue con Strauss e l’episodio sinfonico della Danza dei sette veli da Salome. La pagina che accompagna la sensuale danza della protagonista dell’opera straussiana, prima del bacio necrofilo alla testa del Battista, gode ormai di autonomia come pezzo da concerto soprattutto per l’affascinante veste strumentale: le sue scale orientaleggianti sanno esaltare infatti la componente erotica più folle e devastante della vicenda immaginata nel poema omonimo da Oscar Wilde, «in un indimenticabile esplosione di eros e thanatos» (Laura Och).

Conclude il concerto la Suite dalla commedia musicale Der Rosenkavalier, sempre di Strauss. L’opera vanta un’orchestrazione molto ricca che ne rende godibilissima l’esecuzione anche in forma puramente sinfonica: nel 1925 Strauss effettuerà infatti una prima elaborazione della partitura in forma esclusivamente orchestrale, per l’accompagnamento ad un film muto diretto dal regista Robert Wiene su una sceneggiatura del librettista prediletto dal compositore bavarese, Hugo von Hofmannsthal. Seguirà quindi un’altra elaborazione nel 1945, oggi più spesso frequentata, che ha visto la sua prima esecuzione il 28 settembre 1946 a Vienna.