Autotrasporto: A Treviso perse 400 imprese in soli due anni.

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Autobrennero A22 Isera barriera antirumore fotovoltaica traffico camion 1Cristian Foscarini, presidente Confartigianato Marca Trevigiana Trasporti , rivolge al Governo Renzi un appello per sostenere il settore

Appello al Governo degli autotrasportatori di Confartigianato Marca Trevigiana per assicurare competitività alle imprese del settore. A lanciarlo l’assemblea di categoria svoltasi a Treviso. Punti forti del pacchetto di richieste la ridefinizione delle regole del cabotaggio, l’aumento dei controlli e l’adeguamento delle sanzioni per chi non rispetta le regole comunitarie, la modifica della normativa sul distacco transnazionale e la formalizzazione di una procedura per denunciare il datore di lavoro in caso d’inosservanza delle regole.

Scelte che vanno a incidere su un comparto che a Treviso conta 1.800 imprese che occupano circa 6.000 addetti. Con una preoccupante crisi del settore che ha falcidiato in un biennio 400 realtà. E a essere colpite sono proprio le imprese artigiane del settore che sono più di 1.400, il 6% del totale dell’artigianato trevigiano.

Sulla situazione del comparto e sulle richieste al Governo interviene Cristian Foscarini, presidente Confartigianato Marca Trevigiana Trasporti.

«Aumenta sempre più la distanza che separa il Governo dalle esigenze delle imprese dell’autotrasporto – dice Foscarini -. Registriamo purtroppo l’assenza di provvedimenti che contrastino efficacemente la situazione d’illegalità che investe il nostro settore derivante dall’abuso della normativa sul distacco trasnazionale degli autisti e dell’auto-delocalizzazione, che vede autisti italiani assunti da aziende di somministrazione straniere, comandati a lavorare in Italia come manodopera “straniera”. Fenomeni questi che, uniti alla mancanza di una legge efficace di contrasto al cabotaggio (trasporto fatto in Italia con mezzi immatricolati all’estero) illegale, stanno estromettendo dal mercato le nostre aziende a favore di quelle dell’Est, che hanno condizioni salariali molto più convenienti».

Per Foscarini e per gli autotrasportatori «il Governo dovrebbe adottare misure di protezione del mercato simili a quelle che entreranno in vigore in Francia dove, dopo l’introduzione di pesanti sanzioni per i conducenti che svolgono il riposo settimanale sul camion, si applicheranno le norme sul “salario minimo” anche ai camionisti stranieri che viaggiano sul territorio nazionale per svolgere trasporti internazionali o attività di cabotaggio, al pari della Germania che, da inizio anno, applica la norma».

Gli autotrasportatori della Marca Trevigiana ricordano come la Finlandia abbia recentemente registrato una sentenza della Corte di Giustizia Europea sull’abuso del dumping sociale attraverso pratiche illegali di distacco transazionale di lavoratori, che ribadisce che sulle questioni salariali vale la normativa del Paese che ospita i lavoratori distaccati.

La legge di Stabilità 2015 contiene norme che rischiano di aggravare la crisi dell’autotrasporto: «imporre al committente del trasporto la verifica della regolarità contributiva dell’autotrasportatore attraverso il DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva) è di fatto impossibile. Come può un settore con imprese al limite della sopravvivenza, che non vengono pagate nei tempi dovuti, essere in regola con Inps e Inail? Spesso non si hanno i soldi per pagare il carburante. Noi stimiamo che attualmente almeno il 30% delle imprese non sia in grado di produrre DURC e conseguentemente di stipulare contratti di trasporto. Noi – sottolinea Foscarini – non siamo contro il principio della “regolarità contributiva”. Confartigianato Trasporti da sempre sostiene la necessità di rendere applicabile una norma sui tempi di pagamento a 30 giorni introducendo l’indeducibilità ai fini fiscali. Se il Parlamento avesse introdotto questa certezza sui tempi di pagamento, l’attuazione del principio della “regolarità” sarebbe stata possibile, invece ad oggi l’unica prospettiva che cogliamo è quella di chiudere a breve termine».