LeMur lancia il primo filato siliconico al mondo strategico per gli impieghi più diversi

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Lemur AD Mario Dorighelli e DG Thomas Klotz
Dorighelli: «l’azienda è l’unica al mondo ad essere riuscita in una sfida tecnologica che sembrava impossibile». Klotz: «si aprono scenari finora impossibili nel campo della sicurezza, della salute e del tempo libero»

 

Lemur AD Mario Dorighelli e DG Thomas KlotzDopo anni di ricerca per la prima volta al mondo LeMur è riuscita dove grandi aziende multinazionali non ce l’hanno fatta: l’azienda con sede ad Ala, in Trentino, ha infatti trovato il modo per filare il silicone con un processo industriale ottenendo un prodotto con il quale si possono realizzare tessuti dalle svariate applicazioni, grazie alle sue proprietà di resistenza al calore e alla fiamma, ai raggi ultravioletti e all’umidità.

“Muriel”, questo il nome del filato siliconico coperto da brevetto internazionale, si è aggiudicato il prestigioso premio “Future Materials Awards” nella categoria “Best innovation for protective textiles”. Un traguardo giunto al termine di un impegnativo progetto di ricerca cofinanziato dalla Provincia di Trento e che ha visto la partecipazione dell’Università degli Studi di Trento, della Fondazione Bruno Kessler e dei centri di ricerca tedeschi ITV di Denkendorf e Fraunhofer Institute. Importante anche il sostegno di Trentino Sviluppo che due anni fa, con un’operazione di leasing immobiliare, ha consentito all’azienda di ampliarsi ed investire risorse nell’avvio di un impianto pilota unico al mondo. 

«Siamo al cospetto di una realtà imprenditoriale – sottolinea Alessandro Olivi, vicepresidente ed assessore allo sviluppo economico e lavoro – sulla quale la Provincia di Trento ha creduto, aiutandola ad ampliarsi e a sviluppare la propria parte immobiliare, vincolando tale aiuto all’assunzione di precisi impegni per quanto riguarda gli investimenti in ricerca e sviluppo. Da qui è partito il progetto di ricerca, finanziato anche grazie ai fondi provinciali sulla ricerca applicata. Ora il ciclo si chiude con la presentazione di un prodotto che le permetterà di arrivare su nuovi mercati, generando ulteriori fatturati e quindi altri posti di lavoro».

Il risultato ottenuto da LeMur si propone come una vera e propria rivoluzione nel mondo dei filati elastici. L’attività è svolta con lavorazioni a ciclo continuo, dove sono prodotti principalmente filati elastici per il settore della calzetteria femminile e per l’abbigliamento tecnico sportivo. È in questo contesto che il reparto di ricerca e sviluppo di LeMur ha progettato e realizzato una tecnologia di produzione brevettata a livello mondiale, già confermata in Italia, Europa, Giappone e Cina.

«Per primi e al momento anche unici al mondo – spiega Mario Dorighelli, amministratore delegato di LeMur – siamo stati in grado di filare il silicone creando un prodotto straordinario. Il silicone è un materiale che, a differenza di quelli comunemente utilizzati, possiede una grande resistenza a diversi elementi: al calore, alla fiamma, ai prodotti chimici, ai raggi UV, all’umidità. Oltre a ciò, ha un’ottima compatibilità col corpo umano e può essere utilizzato sia esternamente sia al suo interno in ambito chirurgico».

Molte altre sono le proprietà che caratterizzano il filato ideato da LeMur, ma la cosa forse più interessante è che questo filo offre non solo delle proprietà alternative ai filati comuni ma anche una grande varietà di possibilità aggiuntive. Giocando con la composizione del materiale, è possibile migliorare e valorizzare un aspetto rispetto a un altro, esaltando caratteristiche tecniche e meccaniche dei materiali cui è accoppiato, con applicazioni escono dal solo campo tessile per aprirsi a quello medico, automobilistico, sensoristico, dei sistemi di monitoraggio, dei teli di copertura per il settore agricolo, dell’abbigliamento tecnico e protettivo e molto altro.

Il filo siliconico è registrato con il marchio “Muriel” e le varianti sviluppate fino ad oggi coprono diversi campi di applicazione: “Muriel-Ts” (primo premio all’ITMA), “Muriel-Med”, “Muriel-Ray”, “Muriel-Sensor”, “Muriel-Grip”, “Muriel-Food”. Ognuno di questi non rappresenta un vero e proprio prodotto finito, ma un componente aggiuntivo per tutti i prodotti che devono risolvere uno dei problemi che le svariate proprietà di “Muriel” può affrontare. In particolare, come ultimo sviluppo della gamma “Muriel”, LeMur ha sviluppato “Muriel-Food” che nel campo dei prodotti a contatto con gli alimenti rappresenta una novità assoluta perché è il primo filato elastico testabile secondo i più rigidi criteri dell’ultima direttiva Europea 10/2011. 

Thomas Klotz, direttore generale di LeMur e artefice delle sperimentazioni tecniche condotte all’intero dell’azienda lagarina, spiega come il filo siliconico progettato e prodotto in esclusiva dall’azienda trentina trovi applicazione in settori anche molto diversi: «il filo può essere prodotto da macchine automatiche con spessori variabili con un minimo di 0,3 millimetri di diametro e con un’infinità di colorazioni. “Muriel-med” ha permesso di realizzare il primo filo elastico per la chirurgia plastica, estetica e correttiva, permettendo lifiting con invasività, costi e tempi di degenza ridotti. Con questo prodotto è anche possibile ottenere sistemi che vanno a contatto con la pelle, come ad esempio bendaggi per il trattamento di ferite o ustioni, fasce elastiche e calze per diabetici. “Muriel-ts”, invece, è impiegato per tessuti ignifughi elasticizzati, che sopporta temperature bassissime e altissime, il tutto con una leggerezza e morbidezza insospettabili, a vantaggio della capacità di movimento di chi li indossa. “Muriel-ray”, poi, mantiene le sue proprietà elastiche anche dopo anni di esposizione ai raggi UV: l’uso primario va nel settore dell’ombreggiatura delle serre e delle grandi superfici vetrate, che consente con un unico prodotto di avere la gestione ottimale della luce. “Muriel-sensor”, ancora, modificato nella sua composizione, riesce a condurre elettricità e a variare la sua resistività elettrica in modo proporzionale all’allungamento applicato. Infine “Muriel-grip” viene usato per creare zone di attrito direttamente nel tessuto senza lavorazioni aggiuntive». L’elenco delle applicazioni è vastissimo e l’unico limite è costituito dalla fantasia dei produttori, visto che LeMur ha già effettuato test preventivi anche in collaborazione con il mondo dello sport, ad iniziare dalla Formula1, ottenendo risultati oltre le aspettative che ora attendono il passaggio alla produzione in serie.

Grazie a questo innovativo prodotto l’azienda trentina che opera dal 1998 nello stabilimento di Ala, impiegando una cinquantina di dipendenti, in gran parte manodopera femminile, e con un giro d’affari di circa 7 milioni di euro, è stata premiata alla Fiera ITMA di Milano, la più importante a livello internazionale nel settore meccano-tessile, ricevendo il “Future Materials Awards” nella categoria “Best innovation for protective textiles”. 

L’innovazione si inserisce in un mercato caratterizzato negli ultimi anni da forti fluttuazioni, con grande difficoltà nella programmazione della produzione. La crisi che ha colpito anche il settore tessile ha spinto l’azienda a investire importanti risorse nella ricerca, con l’obiettivo di creare prodotti e mercati nuovi per garantire il mantenimento del sito produttivo in Italia, paese con il costo energetico più alto d’Europa. «Nel dettaglio, i mercati di riferimento per “Muriel” – spiega Mario Dorighelli – sono al momento il Centro e il Nord Europa, ma dopo l’ITMA, anche grazie al premio ricevuto, si sono avviati contatti e collaborazioni anche in Giappone, Stati Uniti, Sud America e Cina. In questi paesi, negli ultimi decenni, si sono sviluppate industrie altamente competitive in grado di affrontare i mercati asiatici per l’alto grado di rinnovamento tecnologico. Queste aziende sono alla ricerca continua di prodotti innovativi e, quindi, qui è stato trovato terreno fertile e avviate collaborazioni in diversi settori».

«In questi anni l’azienda ha avuto una forte crescita tecnologica, condizione necessaria per operare in un contesto, come quello Trentino, dove i fattori produttivi primari, quali costo del personale ed energetico, sono favorevoli rispetto ad altri territori e questo ne ha evitato la delocalizzazione. Il nostro obiettivo – sottolinea Dorighelli – è far crescere l’azienda sul territorio allargando i benefici ad altre realtà industriali trentine interessate ad impiegare i nuovi filati siliconici per le proprie attività produttive».lemur macchina filatura Muriellemur filato muriel in imballo