Previste spese per 18 milioni di euro, in linea con gli anni precedenti
Il bilancio interno del Consiglio regionale, nel 2016 seguirà le nuove regole della contabilità per la finanza pubblica. Quello che ha quindi approvato l’Ufficio di presidenza è un documento totalmente nuovo, diverso dai bilanci precedenti, che dà attuazione alle norme sull’armonizzazione dei bilanci.
Le novità copernicane stanno nella programmazione triennale di entrata e di spesa e nel fatto che non esistono più i singoli capitoli di spesa che facevano capo ai diversi settori in cui si articola l’attività del Consiglio. Da oggi si parla di missioni e di programmi: in pratica, le disponibilità finanziarie confluiscono in macro aggregati tematici, all’interno dei quali ogni singolo servizio del Consiglio attingerà, dopo aver presentato un bilancio di previsione anch’esso su base triennale. Se ci saranno cifre da cambiare, dovranno passare per variazioni di bilancio che dovranno essere adottate dall’Ufficio di presidenza e passare al vaglio dell’Aula.
Venendo alle cifre, la spesa pura per il funzionamento del Consiglio regionale per il 2016 è di 18 milioni di euro, in linea con i due anni precedenti, senza alcuna variazione al rialzo.
Da questa rivoluzione contabile derivano i due fondi di accantonamento obbligatori (prima ce n’era uno solo): il primo da 2 milioni per le indennità di fine mandato (1,65 quelle maturate al 31 dicembre 2015 e 350.000 relativi al 2016); il secondo di 2,5 milioni servirà alla restituzione dei contributi pro vitalizi. Entrambi i fondi sono a copertura teorica della loro destinazione, vengono inseriti come previsione anziché a fine legislatura come si faceva prima, e il secondo – in particolare – andrà a gravare sul solo esercizio finanziario 2016.
Tornando alla voce entrate 2016, il totale è suddiviso in trasferimenti correnti (23 milioni), entrate extra tributarie (15.000 euro), per conto terzi e partite di giro (4,4 milioni). Il risultato di amministrazione presunto è di 1,92 milioni, di cui 1,8 di avanzo libero e il resto di avanzo vincolato. Il totale delle entrate è quindi di 29,2 milioni (ricordiamo che concorrono al totale anche i due fondi di accantonamento per complessivi 4,5 milioni, le partite di giro e l’avanzo presunto di amministrazione) che vengono pareggiati dalle seguenti spese:
spese correnti per 24,5 milioni; spese in conto capitale 432.000 euro; spese per conto terzi e partite di giro 4,4 milioni.
Queste le spese correnti per macro aggregati. Imposte e tasse a carico dell’ente: 1 milione. Acquisto beni e servizi: 16 milioni. In questa voce rientrano i trattamenti economici di consiglieri (6 milioni), ex consiglieri (7,3), componenti organi di garanzia (192.000) e le attività istituzionali, suddivise in funzionamento e mantenimento delle sedi del Consiglio, complessivamente 1,1 di cui 364.000 e 494.000 rispettivamente per pulizia e vigilanza sedi; 221.000 assistenza informatica; 85.000 assistenza tecnica e gestione impianti elettronici; 123.000 informazione istituzionale; 38.000 formazione e aggiornamento del personale.
Trasferimenti correnti: 2,3 milioni per funzionamento (305.000) e personale (165.000) dei Gruppi e quanto si prevede di restituire all’Amministrazione regionale come poste non impiegate nel 2015 (1,8 milioni).
Altre spese correnti: 5 milioni. I due fondi di riserva per 4,5 milioni, 213.000 spese obbligatorie, 331.000 spese impreviste.
Spese in conto capitale, sempre per macro aggregati, riguardano gli investimenti fissi lordi pari a 432.000 euro. Spese per conto terzi e partite di giro: 4,3 milioni.
