Terrorismo internazionale, per Europol i criminali entrano in Europa come immigrati clandestini

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Zaia: «il sottoscritto, definito razzista, aveva ragione. La migrazione incontrollata costituisce un rischio reale»

 

immigrati mani teseIl terrorismo internazionale che si è reso protagonista di gravissimi crimini in Europa ha pototuo agire indisturbato in quanto i vari protagonisti sono entrati sul suolo europeo grazie al canale della migrazione incontrollata. Chi lo afferma è il direttore dell’Ufficio Europeo di Polizia, Rob Wainwright, che, al Comitato Schengen, ha confermato il fatto che due degli attentatori di Parigi erano arrivati in Europa attraverso il canale degli ingressi clandestini e che è la “principale preoccupazione” di Europol è «che altri terroristi arrivino, anche grazie a documenti contraffatti».

Per Wainwright la decisione di alcuni Stati membri di introdurre temporaneamente i controlli alle frontiere «è stata efficace perché ha consentito per un po’ di ridurre il numero degli arrivi dei migranti ma la conseguenza non voluta è stato il proliferare di forme di servizi illegali e alternativi legati al traffico» aggiungendo che «è fondamentale lavorare per tornare il prima possibile a una condizione di normalità che consenta di continuare a salvaguardare i valori e l’integrità dell’Ue, e in primis la libertà di circolazione che è diventato uno dei principi cardine per la vita di milioni di cittadini». 

Una verità che è colta al volo dal governatore del Veneto, Luca Zaia: «Ipse dixit. Il razzista aveva ragione. Quando ammonivo sul rischio che tra tutte le centinaia di migliaia di immigrati ci fossero delle mele marce e che il terrorismo avrebbe potuto sfruttare le maglie larghe, se non inesistenti, dei controlli, fui accusato di allarmismo e razzismo becero. Oggi, a distanza di mesi, addirittura Europol conferma che quel timore era realtà».

Per Zaia «se ce ne fosse ancora bisogno, ecco un’autorevolissima conferma del rischio e dell’inefficienza di un sistema di controlli colabrodo, che nel solo Veneto ha già fatto arrivare almeno 12.000 fantasmi senza nome e senza volto, spariti nel nulla appena messo piede sul territorio ed ora sparsi chissà dove a fare chissà cosa». 

«Quando lo dissi io – aggiunge il Presidente Veneto – ero un razzista insensibile, ora lo dice persino l’Onu: la risposta non sta in porte aperte indiscriminate, ma in una strategia coordinata, con campi di accoglienza realizzati lungo le coste del Nord Africa; identificazioni e prima assistenza sul posto; corridoi umanitari legalmente organizzati per accogliere chi ne ha davvero bisogno perché scappa da guerre, carestie e persecuzioni etniche o religiose ed evitare, nei limiti del possibile, di portarsi in casa balordi, delinquenti in fuga dalle patrie galere, potenziali terroristi. Va fatto il prima possibile – conclude – sia per evitare che il mare continui a inghiottire vittime, sia per non dover più deporre fiori in qualche piazza o aeroporto d’Europa».