Hera aggiorna il piano industriale al 2020 con Mol a1,08 miliardi di dividendo e 0,1 euro dal 2019

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AcegasApsAmganuovo cda da sx Tomaso Tommasi di Vignano Luca Moroni Giovanni Borgna Roberto Gasparetto Igor Rodeghiero Stefano Venier Marco Craighero
Tommasi di Vignano: «confermato il percorso di crescita grazie all’efficientamento e alle nuove tecnologie»

AcegasApsAmganuovo cda da sx Tomaso Tommasi di Vignano Luca Moroni Giovanni Borgna Roberto Gasparetto Igor Rodeghiero Stefano Venier Marco CraigheroHera aggiorna il piano industriale al 2020 con un margine operativo lordo di 1,08 miliardi di euro, investimenti complessivi per 2,5 miliardi (+1%) ed utile per azione in crescita media annua del 5%, con un dividendo in rialzo da 0,09 a 0,095 euro nel 2017 e a 0,1 euro (+11%) nel 2019.

Secondo il presidente Tomaso Tommasi di Vignano il Piano «conferma un percorso di crescita, sostenuto dalle tradizionali leve di efficientamento e sviluppo per linee esterne e rafforzato dall’utilizzo dei nuove tecnologie». Secondo il preconsuntivo del Grppo esaminato dal consiglio di amministrazione, a fine 2016 il margine operativo lordo di Hera è salito al di sopra dei 905 milioni con un progresso del 2,37% rispetto al Mol definitivo del 2015. Un dato – sottolinea il Gruppo – superiore alle attese degli analisti che «compensa interamente gli effetti negativi derivanti dal taglio dei ricavi regolati e dalla conclusione di alcuni incentivi sulle rinnovabili». 

Quanto al piano, l’amministratore delegato Stefano Venier indica che «è stato elaborato nel rispetto degli equilibri finanziari che ci hanno caratterizzato fin qui, con l’obiettivo da un lato di rafforzare il nostro standing creditizio assieme al mantenimento di un basso profilo di rischio, dall’altro di continuare a creare valore per tutti i nostri possessori di interesse, garantendo l’opportuna flessibilità finanziaria per nuovi sviluppi». 

Per il 2020 è previsto un calo da 3 a 2,8 volte del rapporto fra posizione finanziaria netta e Mol ed una riduzione dal 3,7 al 3,5% del costo medio del debito. C’è poi lo «sviluppo per linee esterne», per il quale il Gruppo punta a «fare leva sul proprio ruolo di soggetto aggregatore all’interno dei territori di riferimento, forte delle molteplici operazioni di acquisizione e integrazione che ne hanno caratterizzato i primi 15 anni di vita». In particolare, anche nei settori liberalizzati Hera intende «continuare a cogliere già dall’inizio di questo 2017, le opportunità di acquisizione di aziende monobusiness, come già fatto nel 2016, nei settori ambiente ed energia».