Trentino: la Provincia approva nuovi criteri per il sostegno ai progetti di ricerca

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BAT Italia coltivazione tabacco ricercatore 2
Procedure semplificate per gli interventi fino a 100.000 euro, negoziata per quelli superiori a 1,5 milioni di euro

BAT Italia coltivazione tabacco ricercatore 2La ricerca va considerata come un elemento portante delle politiche di sviluppo. La sfida è fare in modo che gli investimenti a sostegno della ricerca portino risultati concreti in termini di occupazione, soprattutto giovanile, innovazione e crescita del mercato delle imprese. A questo obiettivo puntano i nuovi criteri e modalità per gli aiuti per la promozione della ricerca in provincia di Trento, presentati in Giunta dal vicepresidente Alessandro Olivi.

«L’aiuto alla ricerca è giustificato – evidenzia Olivi – nella misura in cui sia in grado di produrre effetti sulle imprese e di generare impatti di lungo termine sul sistema produttivo, in termini di crescita occupazionale e competitività. Con i nuovi criteri cambiamo in modo significativo il modo in cui si finanzia la ricerca applicata, puntando sulla semplificazione, sulla qualità, con un maggior ricorso allo strumento degli accordi negoziali, al fine di condividere insieme alle imprese la necessità di avere ricadute certe sul sistema produttivo».

Queste le principali linee di azione che presidiano l’accesso ai contributi sui progetti di ricerca.

Procedura a sportello

La nuova procedura a sportello è azionata per progetti di ricerca di dimensione contenuta, ossia per progetti di importo inferiore a 500.000 €, con una semplificazione amministrativa delle procedure che si estrinseca in diverse soluzioni. Innanzitutto per i progetti con spesa fino a 100.000 euro l’esame tecnico-amministrativo si limita alla verifica dei requisiti per l’ammissibilità delle iniziative, senza alcun vincolo sui mezzi propri o valutazione finanziaria. Il profilo d’idoneità economico-finanziaria è comunque alleggerito e proposto in due forme alternative: si prevede infatti un vincolo di raggiungimento o mantenimento dei mezzi propri del 15% sul capitale investito presumibile al completamento dell’iniziativa o l’alternativa la bancabilità (attestazione bancaria di un mutuo di importo pari alla metà delle spesa). Per quanto riguarda i vincoli economico-occupazionali, questi sono unicamente previsti per le “new.co” nei termini di un ULA ogni 50.000 euro di contributo.

Per quanto riguarda le spese di personale si è introdotto un metodo di calcolo sulla base del costo standard, in modo da permettere all’impresa di evitare la presentazione di documentazione puntuale; inoltre il massimale delle spese generali supplementari è ridotto al 15%, per poter focalizzare l’intervento sulle spese più direttamente inerenti la ricerca. 

Procedura negoziale

I progetti di importo superiore a 1,5 milioni e quelli presentati da nuovi centri di ricerca, o che non abbiano già ricevuto un contributo per un precedente progetto di ricerca, sono esaminati con la procedura negoziale. Per essa è forte l’esigenza di una definizione concordata dei vincoli e degli impegni, che sono stati comunque circoscritti sia nel tempo che nella tipologia. L’aspetto su cui concentrare l’attenzione è anche la nuova strutturazione del procedimento che prevede l’avvio parallelo dell’istruttoria e della negoziazione sulle condizioni necessarie a sottoscrivere l’accordo, con un coinvolgimento ragionato dei protagonisti; si è confermato il coinvolgimento del sindacato, anche in termini di condivisione, nel progetto di ricerca.

Sistemi a bando

A questo bilanciamento, anche contenutistico, tra procedura valutative, automatiche, e negoziali si affianca nel disegno di riforma la predisposizione di un set coerente di misure generaliste e selettive. In questa prospettiva interviene il bando. Verranno aperti già nei prossimi mesi bandi specifici per progetti di ricerca di entità superiore ai 500.000 euro legati alla “smart specialization” e per l’innovazione d’impresa. A breve partirà il primo bando FESR sulla ricerca, riservato ad imprese appartenenti alla strategia “smart”, che prevede, a fronte di termini di rendicontazione abbastanza stretti (indicativamente un anno dall’apertura del bando) l’erogazione del contributo in una unica soluzione. Saranno inoltre proposti bandi per il sostegno di progetti di ricerca finanziati con risorse provinciali.