Referendum autonomia del Veneto: polemiche per l’aumento delle spese per la comunicazione

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La Giunta regionale incrementa di 700.000 euro la voce di bilancio. Polemiche da sinistra: «spesa inutile»

schede elettorali referendum si noIn vista del referendum per l’autonomia del Veneto del prossimo 22 ottobre, la giunta regionale ha deliberato l’integrazione economica della voce di spesa legata alla comunicazione istituzionale volta ad informare i cittadini circa la portata e i contenuti dell’appuntamento referendario.

La maggiore spesa di 700.000 euro contenuta nella delibera proposta dal presidente della Regione, Luca Zaia, per un totale di 1,2 milioni di euro ha fatto scoccare le polemiche dal fronte delle sinistre. Per il capogruppo del PD in Consiglio regionale, Stefano Fracasso, «altri 700.000 euro per la comunicazione referendaria sono ingiustificati. Alla fine, su questo versante, il Veneto spenderà il doppio della Lombardia: un milione e duecentomila per cinque milioni di abitanti contro un milione e trecentomila per dieci milioni di residenti». La discussione in Prima commissione della delibera della Giunta contenente anche il secondo stanziamento è stata accesa: «abbiamo votato contro il nuovo Piano di comunicazione della Giunta per vari motivi – aggiunge Fracasso -. Non abbiamo mai visto i siti di Inps, Inail, Ferrovie e altri enti statali, utilizzare banner, oppure mettere riferimenti alle consultazioni referendarie nelle mail dei dipendenti o sulla carta intestata come si farà in Veneto. Così come riteniamo inappropriato utilizzare i siti internet di società partecipate e delle Ulss. Di questo passo troveremo il “promemoria” del referendum anche nel referto degli esami del sangue. Una bulimia comunicativa che evidenzia la paura della sconfitta, quando invece si dovrebbe affrontare a viso aperto la competizione». Per il capogruppo Dem «purtroppo a tanto fumo comunicativo corrisponde la poca sostanza dell’arrosto. La Conferenza delle autonomie locali attende da anni il via libera della maggioranza, nonostante le numerose sollecitazioni del nostro gruppo. Chi vuole veramente l’autonomia, la metta in pratica da subito».

Critiche anche dal consigliere regionale, Piero Ruzzante, presidente del Gruppo “Articolo Uno – Mdp”: «beccati con le mani nella marmellata fanno le delibere ex post per cercare di salvare la faccia! L’integrazione al Piano di comunicazione istituzionale approvata ieri dalla giunta Zaia – dice Ruzzante – è la clamorosa dimostrazione che le pubblicità sui siti delle Ulss e la richiesta ai dipendenti di sponsorizzare il referendum truffa sono illegittime: la mia segnalazione al Corecom (in cui denunciavo proprio questi due aspetti) era dunque fondata».