Mattarella a Udine per i quarant’anni di fondazione dell’Università

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40 anni università Udine discorso presidente sergio mattarella palco
Il Presidente: «le università fondamentali per il processo sociale e culturale del paese»

40 anni università Udine discorso presidente sergio mattarella palcoIl presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è giunto a Udine per assistere alla cerimonia di apertura del 40o anno accademico dell’Università, istituita dopo il terremoto del 1976, accolto dalla presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, dal sindaco di Udine, Furio Honsell, e dal presidente della provincia, Pietro Fontanini.

 L’inaugurazione, che per l’occasione si è svolta nel Teatro Nuovo “Giovanni da Udine”, ha visto la relazione del Magnifico rettore, Alberto Felice De Toni, gli interventi dei rappresentanti degli studenti e del personale tecnico-amministrativo, e la prolusione del professore emerito, Franco Frilli, sui 40 anni dell’Ateneo friulano. 

«Con la sua partecipazione qui oggi Lei fa un secondo regalo al Friuli: quello di celebrare il frutto forse più significativo della sua ricostruzione, la nascita 40 anni fa dell’Universitàt dal Friul» ha dichiarato il magnifico rettore Alberto Felice De Toni, nel discorso per l’apertura dell’anno accademico dell’ateneo friulano rivolgendosi al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che già nel 2016 era stato a Udine in occasione dell’anniversario del sisma del ’76. 

Prima della cerimonia, l’Università ha donato a Mattarella una canna d’organo realizzata dal maestro organaro Gustavo Zanin, laureato honoris causa che in carriera ha realizzato più di 400 organi in 5 continenti. «Quella canna d’organo – ha spiegato De Toni – è la figurazione di un’impresa, antichissima nei materiali impiegati e modernissima nell’incessante sperimentazione. Un simbolo di quello che vuole essere la nostra Università, il nostro Friuli, il nostro Paese». 

Nel 40o anniversario di fondazione, l’Università degli studi di Udine lancia il progetto “Cantiere Friuli” attraverso cui l’ateneo «intende assumere su di sé il compito propulsivo e di coordinamento di attività di analisi, ricerca e proposta, con lo scopo di accompagnare il governo delle trasformazioni socio-economiche in atto» ha ribadito il rettore De Toni nella relazione introduttiva per l’apertura dell’anno accademico, spiegando che il progetto vuole «restituire al Friuli quanto ha avuto dalla grande stagione della ricostruzione di cui è figlia». Il progetto si articolerà in “officine” tematiche riguardanti le istituzioni, l’economia, il territorio, la cultura, il sociale. Il rettore ha anche ricordato le principali iniziative di didattica e di ricerca dell’ultimo anno accademico in cui l’Università di Udine ha attivato quattro nuovi corsi di laurea: una triennale in “Internet of Things”, una triennale in Banca e Finanza, una magistrale in Gestione del Turismo culturale e degli eventi e una magistrale inter-ateneo in inglese con Università di Trieste, Sissa e Ictp in Data science and scientific computing. 

Sul fronte della ricerca il rettore ha citato lo studio commissionato da Google per ridurre il consumo energetico dei propri data center con un risparmio di circa 3 milioni di dollari l’anno per ogni data center, e l’“uovo vegano”, brevetto numero 100 dell’Università, realizzato da quattro studentesse di Scienze e tecnologie alimentari. Il rettore ha infine sottolineato la creazione di «nuovi spazi della conoscenza» che fanno dell’ateneo friulano «un formidabile propulsore di rigenerazione urbana, un’autentica “Univercity”». De Toni ha infine ammonito che «noi non solo siamo una società che vive ancora nella notte, ma che stenta a cambiare. L’università può e deve essere il volano del cambiamento nella cultura, nelle scienze, nelle tecnologie, nell’economia, nella società. L’università svolge questo ruolo di scrutare il futuro sia quando si propone come luogo della ricerca – ha concluso – sia quando svolge il prezioso compito della formazione dei giovani»

Con un «“Mandi”, magnifico rettore!», con il tipico saluto in lingua friulana, Matarella ha iniziato il proprio intervento di saluto alla cerimonia. «L’attività delle nostre università riguarda il futuro, è di avanguardia, guarda al futuro. Questa attività – ha proseguito Mattarella – si caratterizza proprio per questo guardare al futuro, a immaginarlo, a costruirlo fin d’ora. E una scommessa per il Paese; gli Atenei sono avanguardia decisiva e fondamentale, e questo ateneo ne fa parte con grande protagonismo». Mattarella ha quindi sottolineato «il ruolo della ricerca e dell’insegnamento che ogni anno viene vissuto in maniera nuova in qualunque ateneo. Ogni anno la ricerca fa passi avanti e l’insegnamento si giova della ricerca; ogni volta è un’invenzione e questa vitalità rende la rete degli Atenei preziosa per il Paese. Pochi atenei – ha aggiunto – hanno un rapporto intenso e forte come questo».