La reazione dopo l’invio ai delegati di una lettera di critiche rivolte agli attuali vertici della compagnia assicurativa trentinaL’interessato fa spallucce e rilancia. Proseguono le manovre delle due cordate in lizza per la gestione della Mutua del 24 aprile prossimo.
Tanto tuonò che piovvero solo poche gocce d’acqua: con quest’immagine si può descrivere l’esito del consiglio di amministrazione straordinario convocato in tutta fretta della compagnia d’assicurazioni trentina Itas per prendere provvedimenti in merito alla lettera inviata ai delegati della società dall’ex presidente Di Benedetto, coinvolto indirettamente nello scandalo che vede rinviato a giudizio l’ex amministratore delegato Ermanno Grassi.
Una nota emessa dalla compagnia al termine della riunione riporta che «Il consiglio di amministrazione di Itas Mutua riunitosi sotto la presidenza di Fabrizio Lorenz, ha proceduto all’analisi della lettera inviata dal consigliere Giovanni Di Benedetto ai delegati e resa pubblica tramite un quotidiano locale in cui sono state riportate affermazioni fortemente screditanti nei confronti delle posizioni apicali dell’Azienda – che, si ricorda, sono state nominate con il voto favorevole dello stesso Di Benedetto, nella seduta dello scorso 20 settembre – e lesive della reputazione della Società e del Consiglio stesso, anche sotto il profilo del rispetto del Codice Etico aziendale».
«All’unanimità̀ dei presenti, il consiglio d’amministrazione ha deciso – prosegue la nota – di invitare il consigliere Di Benedetto a rassegnare con effetto immediato le dimissioni da tutti gli organismi societari del Gruppo Itas, ove egli ancora ricopre la carica di consigliere, non potendosi più ritenere compatibile detto ruolo con i comportamenti da lui tenuti. Per le stesse ragioni il CdA ritiene che Di Benedetto non possa più rappresentare le posizioni e le opinioni del Gruppo Itas in seno agli organi associativi e pertanto ha deciso di revocare la designazione del consigliere Di Benedetto quale rappresentante di Itas in Ania».
Una sortita che lascia indifferente Di Benedetto che fa spallucce: «il comunicato del consiglio d’amministrazione si commenta da solo. Per quanto riguarda eventuali dimissioni, se avverranno sarà unicamente per mia decisione e non certo perché me lo chiedono. Osservo che le tanto sbandierate azioni legali non sono state decise. Uno, se ritiene di essere diffamato, si difende con la denuncia». Ma al momento i presunti diffamati dalla missiva di Di Benedetto non hanno ancora imbracciato le carte bollate, probabilmente anche per non inasprire la bagarre in corso tra le due cordate – una rappresentativa dell’attuale gestione guidata dal presidente Frabrizio Lorenz e l’altra capeggiata dall’avvocato Andrea Grirardi che guida un gruppo di “lealisti” che vorrebbero riportare l’ordine e la tranquillità in seno alla compagnia dopo lo scandalo che l’ha travolta sul piano dell’immagine.
Tutto si concluderà il 24 aprile prossimo, quando si svolgerà l’assemblea dei delegati per la nomina del nuovo consiglio di amministrazione composto da 13 membri, cui 9 andranno alla lista vincente, 2 a quella degli sconfitti e 2 ai soci sovventori.