Rafforzata la collaborazione tra il Museo della Guerra e il Museo degli Alpini

Al centro della convenzione il prestito incrociato di alcuni cimeli storici.

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Il cannone utilizzato nella battaglia di Adua in Etiopia.

Materiali di pregio che raccontano una parte importante della storia d’Italia, diventano oggetto della convenzione di prestito stretta al Museo della Guerra di Rovereto con il Museo Nazionale Storico degli Alpini di Trento.

Gli scambi di materiali con altre istituzioni culturali sono una delle attività promosse dal Museo Storico Italiano della Guerra per stringere rapporti di collaborazione scientifico-culturale con altre istituzioni del territorio e per arricchire le proprie collezioni che, in ormai un secolo di storia, abbracciano un arco temporale che va dalla Preistoria ad oggi.

La convenzione firmata da Alberto Miorandi, presidente del Museo di Rovereto, e il Ten. Col. Giulio Lepore, direttore del Museo degli Alpini, va a confermare un rapporto stretto di collaborazione tra i due enti che prosegue da tempo.

Il Museo dedicato alla storia delle truppe alpine è in attesa della riapertura al pubblico dopo l’ampliamento della sua storica sede sul Doss Trento e il completo rinnovamento dei suoi allestimenti, iniziative che andranno a valorizzare l’ampia collezione posseduta dal Museo che dipende direttamente dal ministero della Difesa. 

I temi toccati negli allestimenti hanno molto in comune con quelli su cui il Museo della Guerra da sempre cura studi e ricerche e non è la prima volta che i due musei operano uno scambio di materiali che vanno a completare le rispettive collezioni, in un’ottica di integrazione degli ambiti d’indagine, scambio di competenze e proposta di un’offerta culturale sempre più completa ed accattivante del territorio trentino.

La Prima guerra mondiale e lo studio delle vicende legate all’irredentisimo sono senz’altro tra i temi più indagati e condivisi dai due enti; con questo nuovo accordo, il Museo degli Alpini acquisisce in prestito un cimelio significativo, come il cappotto da ufficiale degli alpini appartenuto a Cesare Battisti e fino ad oggi conservato a Rovereto. Insieme a questo, anche un esemplare di maschera anti gas italiana polivalente unica (1916-1917), modello piccolo n. 2, con involucro in metallo e la scritta: “Chi si leva la maschera muore. Tenetela sempre con voi”, che andrà ad arricchire il nuovo percorso espositivo.

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Il cappotto da ufficiale appartenuto a Cesare Battisti.

Nell’ottica della reciprocità, il Museo di Rovereto acquisisce alcuni pezzi che vanno ad aggiungere contenuti al racconto storico legato alle campagne militari italiane a cavallo tra Ottocento e Novecento: un cannone italiano da montagna da 7 cm Br. Ret. con scritta “Zevio”, utilizzato durante la battaglia di Adua in Etiopia del 1896, un cannone turco ad avancarica in bronzo, preda bellica durante la guerra di Libia nel 1911-12, e infine una barca italiana del genio pontieri mod. 1860/1914, utilizzata per realizzare i ponti di barche che permettevano di attraversare i corsi d’acqua anche durante la Prima guerra mondiale. 

Alcuni di questi pezzi verranno esposti al Museo della Guerra nel nuovo percorso di visita che sarà completato nel corso dei prossimi mesi e che ha già visto la recente apertura di due nuove sale dedicate alla Prima guerra mondiale.

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