Area science park, l’assessore Rosolen incontra neo presidente Caterina Petrillo

Il polo di ricerca scientifica di Trieste punta al rilancio attraverso il sistema Argo.

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Area science park: da sx Stefano Casaleggi, Caterina Petrillo, Alessia Rosolen e Ketty Segatti.

L’assessore alla ricerca e innovazione del Friuli Venezia Giulia, Alessia Rosolen, ha incontrato il nuovo presidente di Area science park, Caterina Petrillo, alla presenza dei direttori Ketty Segatti (Regione) e Stefano Casaleggi (Area). Al centro della riunione il consolidamento del ruolo nazionale di Area science park, l’investimento in ambiti di specializzazione definiti e precisi, che offrano prospettive di sviluppo e di ricadute in termini di occupazione lavorativa e il puntare con decisione sul sistema Argo, strategico per abbinare insediamenti industriali sostenibili a processi di innovazione tecnologica e sociale. 

Nell’accogliere Petrillo, Rosolen ha ringraziato il presidente uscente Sergio Paoletti esprimendo «soddisfazione per l’opportunità di avere una posizione apicale esterna al circuito regionale e quindi non condizionata da logiche del passato. Il sistema della ricerca, negli ultimi anni, ha fatto notevoli passi in avanti per uscire dal perimetro di un’autoreferenzialità elitaria, che faceva percepire Area science park come soggetto distante dalla comunità reale. Mi aspetto che anche la nuova presidenza prosegua lungo questo percorso, rafforzando la posizione di Area nel sistema nazionale e internazionale della ricerca». 

L’assessore ha ricordato che «la Regione ha avviato un progetto di rivisitazione del sistema dei parchi scientifici tecnologici nel suo complesso che implica una regia comune regionale e singole aree di specializzazione, capaci di divenire elementi di sintesi e di valorizzazione delle peculiarità dei singoli territori. Argo resta un programma centrale per crescere come sistema coeso e per portare la ricerca a essere soggetto trainante per l’economia reale, garantendo un cambio di passo sotto il profilo dell’innovazione e, contestualmente, dare risposte alla domanda di profili occupazionali specializzati del mondo del lavoro». 

Perillo, nel ricordare di essere «un fisico sperimentale», ha posto l’accento sulla sua «conoscenza di lunga data del sistema scientifico triestino, che risale al 1986, quando per la prima volta ho stabilito relazioni e collaborazioni con le strutture di ricerca di questo territorio. Il sistema nazionale e la comunità dei ricercatori considerano Trieste un’eccellenza: l’obiettivo è rafforzare e potenziare questa considerazione, investendo con convinzione su pochi progetti mirati e chiari. Il programma Pon e il sistema Argo costituiscono due elementi cardine in questo processo». 

Petrillo ha rilevato che «Trieste e il Friuli si caratterizzano per la presenza di istituzioni universitarie, infrastrutture di ricerca e servizi di assoluta eccellenza nel panorama internazionale, dalla Sissa, all’Ictp, l’Icgeb, Elettra-Sincrotrone e le recenti acquisizioni di strumentazione di Area science park che hanno permesso l’avvio della piattaforma di genomica e dati: l’obiettivo è aumentare la visibilità di Area science park per attrarre investimenti, progettualità e talenti. Tanto è già stato fatto, ma le potenzialità di sviluppo sono ancora ampie. La collaborazione con la Regione sarà, con ogni evidenza, imprescindibile». 

Secondo Rosolen «siamo attesi da alcune sfide di estrema rilevanza per la comunità regionale, a partire dalla capacità di individuare traiettorie chiare che portino a risultati concreti della cosiddetta “Strategia di specializzazione intelligente”: il mercato del lavoro richiede alta specializzazione, la ricerca ha la missione di guidare il sistema produttivo nell’individuazione di soluzioni innovative e, al tempo stesse, concrete».

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