Alla fine, dopo una serie di tattiche attendiste per vedere le mosse degli avversari, Sergio Divina scende in campo con una propria compagine in vista delle elezioni in Trentino del 22 ottobre prossimo, con una premessa di fondo: «io sono aperto a tutte le possibilità nell’ambito del centro destra». Iniziativa che sarà presentata nella mattinata di sabato 29 luglio.
Possibilità che spaziano su più campi, alcuni che coinvolgono le segreterie nazionali dei partiti che dovrebbero cambiare il candidato presidente di coalizione per tenere il centro destra trentino unito, così come già accadutovittoriosamente in Sicilia e in Molise, sostituendo un improbabile uscente Maurizio Fugatti con Divina, oppure correndo in proprio e raccogliendo cammin facendo tutti quegli esponenti di partito ed elettori che nondovessero riconoscersi in una candidatura Fugatti, con il risultato che Divina potrebbe impersonare il terzo incomodo, probabilmente vincente, tra quanto rimane del centro destra “ortodosso” a guida Fugatti e il candidato del centro sinistra, Francesco Valduga.
Comunque la si rigiri, la candidatura ormai praticamente ufficiale di Divina alla guida del Trentino ha già squassato la politica trentina, sia tra le fila della Lega che, soprattutto, tra quelle di Fratelli d’Italia, negli ultimi mesi cresciuta decisamente grazie agli innesti provenienti proprio da quella Lega cui i “nuovi” aderenti al partito di Meloni non vogliono proprio saperne di tornare alla parrocchia di partenza, con la possibilità che la presenza di Divina riesca proprio a catalizzare consensi oltre le aspettative.
Si vedrà nel prosieguo l’evoluzione degli equilibri politici in Trentino, ma l’obiettivo finale di Divina e dei suoi supporter alle elezioni del Trentino è quello di invertire in profondità la gestione della politica trentina, dopo una legislatura all’insegna del pressapochismo, della navigazione a vista e dell’impreparazione, cosa che ha catapultato alla guida di assessorati delicati e strategici personaggi del tutto inadeguati. Proprio da qui lo slogan “Per il meglio del Trentino”, dopo una legislatura da dimenticare per i risultati ottenuti, che ha allargato ancora di più il divariocon il “cugino” Alto Adige.
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