Tassa Imu: sulla sua applicazione è scontro

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Zaia: “una partita da valutare attentamente”. Giorgetti: “mazzata anche per le case poplari”. Galzignato: “una sparata demagogica della Lega Nord”

L’applicazione della nuova tassa sugli immobili fa discutere animatamente tra favorevoli e contrari. “La partita dell’IMU ha una molteplicità di aspetti che vanno valutati attentamente”: lo ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia intervenuto sul tema del pagamento dell’imposta sulle prime case. “Il primo aspetto – ha detto Zaia – è quello dei comuni, che si trovano a fare gli esattori per trasferire poi le risorse a Roma. Il secondo è che gli stessi comuni si trovano a dover utilizzare risorse che non hanno, risorse fisiche, logistiche”. “Il terzo – ha proseguito Zaia – è che stiamo parlando della prima casa. Io penso che, ad esempio, una delle grandi discussioni di natura giuridica sarebbe da fare sul fatto che chi ha un mutuo e quindi un’ipoteca nei confronti di una banca, sia proprio obbligato a pagare l’IMU su un’abitazione di cui è sì proprietario, ma momentaneo, e rischia di pagarla per una banca se poi non riesce a pagare il mutuo. Sarà anche lana caprina, ma è una discussione che andrebbe fatta”.

Secondo Zaia “va comunque verificata fino in fondo ogni ipotesi di esentare dal pagamento, in termini di procedura e modalità, al fine di tutelare legalmente i cittadini, perché la parte debole di questa catena è il cittadino. Dobbiamo evitare che l’Agenzia delle Entrate o Equitalia suonino i campanelli delle case. Se la partita è tra ente pubblico, cioè comune, e Stato è una cosa, se viene scaricata sul cittadino diventa un grosso problema, perché il cittadino non ha gli strumenti per difendersi”.

L’applicazione dell’IMU si sta rivelando un onere non previsto per gli enti territoriali titolari di alloggi popolari. Per l’assessore all’edilizia residenziale del Veneto, Massimo Giorgetti, “come regioni avevamo espresso parere contrario in sede di Conferenza Stato-Regioni sull’introduzione dell’IMU e i timori su una sua applicazione indiscriminata si sono purtroppo rivelati fondati. Questa tassa non solo dovranno tornare a pagarla i possessori delle prime case, ma anche le Ater, Aziende Territoriali per l’Edilizia Residenziale, sul patrimonio abitativo immobiliare che gestiscono. Questo nel Veneto significa un esborso allo Stato di una cifra che, dalle prime proiezioni, è compresa tra i 5 e i 7 milioni di euro. Insomma, quelle che dovevano essere risorse per il territorio, di fatto sono risorse sottratte al territorio”.

Sulla questione interviene anche la segretaria di Treviso dell’Unione di Centro, Gianna Galzignato, secondo cui “è allucinante e preoccupante la solita sparata della Lega, che come al solito scarica la propria incompetenza sui cittadini. L’Imu è una tassa ideata e votata dalla Lega, all’interno del federalismo fiscale: Monti ha solamente anticipato la sua entrata in vigore e l’ha estesa alla prima casa, cosa che a Roma Berlusconi e Bossi già discutevano di fare da mesi. Tornare a pagare un’imposta sulla casa è un pesante sacrificio per tutti, certo: ma se l’Italia fosse stata governata bene in questi anni, ora non ci sarebbe bisogno di tutto questo. La Lega è e resta un partito tutto fumo e niente arrosto. L’invito ai cittadini a non pagare l’Imu è populismo da quattro soldi. I leghisti potevano pensare a ridurre il deficit dell’Italia: invece si sono occupati di far piazzare questo o quell’amico nei carrozzoni pubblici, di scalare questa o quella fondazione bancaria. Ora, almeno, ci risparmino queste istigazioni all’evasione, che ricadrebbero solo su chi – ingenuamente – desse loro retta”.