I mieli del Trentino in mostra a palazzo Roccabruna a Trento

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CCIAA TN mieliTante idee per anticipare San Valentino e per conoscere uno dei prodotti tipici più interessanti del territorio

Alimento dalla natura duplice, a metà fra animale e vegetale, il miele è uno dei prodotti che accompagnano l’uomo fin dalle epoche più antiche. Considerato nel passato un dono degli dei, dotato di eccezionali virtù magiche e terapeutiche, il miele è il risultato di una serie di delicati processi biologici e di complesse trasformazioni chimiche che portano direttamente sulle nostre tavole il nettare e i profumi dei fiori del territorio.
In omaggio alla lunga tradizione che il Trentino vanta nella produzione di pregiati mieli di montagna, e con l’approssimarsi della festa di San Valentino, momento per eccellenza dedicato alla dolcezza, l’Enoteca di Palazzo Roccabruna propone giovedì e sabato dalle 17.00 alle 22.00 e domenica dalle 12.00 alle 15.00 un percorso alla scoperta delle caratteristiche organolettiche e degli abbinamenti enogastronomici che fanno del miele un apprezzato energetico, ma anche un versatile alleato nella preparazione di tante gustose ricette.
Il primo appuntamento con le api trentine è giovedì 9 febbraio alle 18.30 per un laboratorio del gusto dal titolo “Dolce come il miele”, che ha lo scopo di presentare il prodotto e di illustrarne le proprietà (è gradita la prenotazione, tel. 0461/887101). In Enoteca dalle 17.00 alle 22.00, sia giovedì che sabato, sarà possibile degustare una selezione di mieli trentini.
Sabato 11 febbraio alle 18.30 sarà ospite del ciclo “Il sabato con il produttore” l’Apicoltura Gocce d’Oro che offrirà un saggio della propria produzione nell’incontro dal titolo “Gocce d’oro” (è gradita la prenotazione, tel. 0461/887101)
Per il ciclo “A tavola con la cucina trentina” che vede la presenza a Palazzo Roccabruna di chef locali impegnati nella realizzazione di menù di territorio dedicati ai prodotti delle nostre valli, sabato dalle 19.00 alle 22.00 sarà ospite l’agriturismo Maso Santa Romina di Canal San Bovo (TN) e domenica dalle 12.00 alle 15.00 l’agritur Ai Castioni di Molveno (TN). Entrambi si cimenteranno in una proposta enogastronomica che valorizza il miele trentino. In particolare l’agriturismo Maso Santa Romina farà degustare un antipasto con casarìa e crostini al miele, un primo a base di mezzelune di grano saraceno con cavolo cappuccio condite con burro aromatico, miele di tiglio e noci, e per finire un dolce tradizionale rappresentato da strudel di pere con miele di millefiori. L’agritur Ai Castioni proporrà tortel di patate con tagliere di speck, lucanica e formaggi trentini accompagnati da miele millefiori di montagna, seguiti da ravioloni caserecci alla ricottina nostrana di capra con mandorle tostate e melata d’abete. In abbinamento vini trentini.

 

CCIAA TN miele cucchiaio vasoIl miele del Trentino

Come si apprende dal Mariani, il miele delle valli trentine era apprezzato già all’epoca del Concilio (1545-1563): “il miele… nel Trentino viene in gran quantità e qualità: benché al colore non riesca molto. L’api lo raccolgono per lo più dai fiori campestri, e non poco si vagliono del formento nero, quando fiorisce.”
In Trentino si producono sia mieli uniflorali (ottenuti da uno stesso tipo di sorgente nettifera) che millefiori (ottenuti da una miscela di nettari diversi) con una forte prevalenza di questi ultimi che rappresentano quasi il 70% della produzione. I millefiori non sono un gruppo omogeneo e possono presentare anche notevoli differenze: dal punto di vista qualitativo il loro punto di forza consiste nell’essere il risultato di una varietà di nettari che riflettono le specificità di un determinato ecosistema floreale.
Tra gli uniflorali i più diffusi in Trentino sono:
il miele di acacia, di colore molto chiaro, aroma leggero, sapore dolce e vanigliato. Viene prodotto principalmente in Valsugana, indicativamente tra maggio e giugno;
il miele di castagno, di colore ambrato scuro, profumo forte, penetrante e tipico sapore amaro. Si produce soprattutto in Valsugana, Val di Cembra, Valli del Sarca e del Chiese ad altitudini comprese fra 400 e 800 m;
il miele di rododendro (miel de rasebèch), di colore chiaro, profumo tenue e sapore delicato che ricorda sentori vegetali. È un miele pregiato, ottenuto solo in montagna tra i 1.500 e i 2.000 m, dove le condizioni climatiche instabili rendono la produzione molto variabile. Le zone tradizionalmente legate a questo tipo di miele sono la Val di Non, la Val di Sole, la Val Rendena, le Valli di Fassa e Fiemme e il Primiero. Il periodo di produzione va da giugno a luglio;
il miele di melata, di colore molto scuro, a volte con leggera influorescenza verdastra, di media dolcezza con sentori balsamici e note intense di malto e caramello. Rispetto ai mieli di nettare quello di melata è più denso e trae origine dalla linfa delle piante estratta dall’attività di afidi e cocciniglie, poi prelevata dalle api. Le principali piante sorgenti di melata sono le conifere, in particolare l’abete.

Per saperne di più…

Fin dalle epoche più antiche il miele ha accompagnato la storia dell’uomo: Egiziani, Greci, Romani, Arabi e Indiani lo mescolavano ad acqua o vino, o lo usavano come ingrediente per ricette raffinate destinate alle tavole di pochi privilegiati.
Prima che lo zucchero fosse scoperto, era il miele l’unico vero dolcificante: la sua sostituzione è un fatto recente, che risale al XVIII secolo, quando la diffusione delle piantagioni di canna da zucchero in America, con l’impiego massiccio degli schiavi, rese quest’ultimo più conveniente.
Prodotto nobile per eccellenza, esso occupa un posto così importante nell’universo alimentare da aver assunto col tempo significati che oltrepassano il mero ambito enogastronomico.
Le sue caratteristiche di unicità, rarità, attrattività ed alto valore alimentare hanno ben presto portato a considerarlo legato alla divinità e ad attribuirgli straordinarie virtù magiche e terapeutiche.
Oggi la scienza ha dimostrato che il miele ha proprietà antibatteriche dovute all’azione di un enzima, la glucoso-ossidasi, e dei polifenoli: per questo se ne consiglia l’uso nelle sindromi da raffreddamento.
Il miele contiene in piccole quantità acidi, sali minerali ed enzimi, ma è lo zucchero a costituire la gran parte della sostanza secca: dal 95 al 99%. Tra gli zuccheri l’85-95% è rappresentato da glucosio e fruttosio. Le sue proprietà fisiche e nutrizionali sono dovute in gran parte a questa composizione e, in particolare, all’alto contenuto in fruttosio.
È noto che in una dieta equilibrata lo spazio riservato agli zuccheri non è molto. Il miele tuttavia ha un grande vantaggio: esso apporta all’organismo calorie prontamente disponibili senza richiedere processi digestivi complessi e senza aggiungere sostanze indigeribili o dannose. Per questo è un alimento adatto a tutti e può essere utilmente sostituito al saccarosio (zucchero da cucina) di cui ha maggiore potere dolcificante, ma minore contenuto calorico. In ogni caso, chi deve ridurre drasticamente il livello delle calorie ingerite, deve fare attenzione all’uso del miele il cui apporto energetico è comunque molto elevato (320 kcal/100g).