A Riva del Garda il convegno di EAI, “Internet as Innovation Eco-system”

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Eai014 1Gli specialisti del web da tutta Europa per discutere della rete del futuro

I social media non saranno, nell’Internet che verrà (a breve), ad uso e consumo solo delle nuove generazioni, ma saranno destinati ad entrare in aziende e saranno considerati una risorsa. Il dato emerge dalla discussione del primo giorno del Summit di EAI ‘Internet as Innovation Eco-system’, che si terrà fino a sabato prossimo a Riva del Garda. Tra gli argomenti oggetto di dibattito si registrano anche il cambiamento delle strategie di comunicazione della politica, lo stesso modo di far politica, le modalità di lavoro delle istituzioni, oltre ai modelli di partecipazione sociale e interazione dei cittadini. Tutto questo grazie all’avvento della rivoluzione digitale innescata dalle tecnologie dell’informazione e comunicazione (Ict).

“Questo è il primo Inno-Summit di EAI che ha luogo in Trentino, l’anno scorso si è svolto a Roma, fra due mesi sarà In Israele”, ha esordito così Imrich Chlamtac, presidente di EAI e Create-net, inaugurando il convegno su Internet, ecosistema di Innovazione. “Ci tengo a ringraziare – ha continuato Chlamtac – il sostegno dato dalla Provincia autonoma di Trento, dalle società Trentino Network e Trentino Sviluppo, per aver sostenuto questa iniziativa, che in linea con la mission di EAI vuole essere una delle molte azioni concrete mirate alla cooperazione tra tutti gli attori dell’innovazione: istituzioni, ricerca e aziende”. Il Trentino, sempre secondo il presidente di Create-net, promuove strategie di avanguardia nell’innovazione finalizzate alla crescita e allo sviluppo del territorio. Ciò lo pone a livelli di europei sia nella politica che nella ricerca e nell’economia.

Il summit di Riva del Garda conferma che Internet sta delineando nuovi profili del fare impresa e politica ai tempi della globalizzazione, tanto da far suggerire a Luycky Ghisi, uno dei referenti della sezione “Studi sul futuro” della Commissione europea, la convinzione che Internet è anche un facilitatore di innovazione sociale. “In effetti il web 2.0 è anche empowerment sociale e politico – ha affermato Rumen Dobrinsky, direttore Commissione economica delle Nazioni Unite per l’Europa per la cooperazione economica (UNECE) – abbiamo visto che oggi la gente comune, attraverso i media sociali, può partecipare attivamente ai processi decisionali della politica”. Obama è il primo politico che ha dimostrato il potere di creare democrazia proprio di Internet. Questo cambiamento deve essere preso in considerazione dai politici, perché il web 2.0 comporta una rivoluzione nel modo di fare politica. Oggi la gente si auto organizza grazie ai social media e non ha bisogno di un partito politico che detti loro un’agenda.

Gli esperti non hanno dubbi: siamo già in un cambiamento epocale perché Internet ha cambiato il modo di relazionarsi e quindi le organizzazioni sono mondi aperti. Oggi si comunica immediatamente con il resto del mondo. “Il focus lo metterei proprio sui social media – ha affermato Aleardo Furlani, amministratore delegato di Innova spa – che hanno un impatto sul modo di creare valore per le imprese, perché permettono a ciascuna persona di avere una rete di relazioni non controllata. Le aziende non possono bloccare il processo di interrelazione sociale, ma devono gestirlo, governarlo a loro vantaggio. Sono nati oggi nuovi profili professionali come il manager dei social media, il community relator: sono un vantaggio competitivo per le aziende”. Di recente, Censis ha messo in evidenza che a navigare su Internet sono soprattutto i giovani, 90,8%. Gli iscritti a Facebook passano dal 49% dello scorso anno all’attuale 66,6% degli internauti, ovvero il 41,3% degli italiani e il 79,7% dei giovani. YouTube, che nel 2011 raggiungeva il 54,5% di utenti tra le persone con accesso a Internet, arriva ora al 61,7%, pari al 38,3% della popolazione complessiva e al 79,9% dei giovani. Questo è un ecosistema, la società è diventata liquida.