“Giotto a bottega da Cimabue. La Trasmissione dei saperi”: rilancio dell’artigianato tramite il tirocinio

0
359
protocollo-intesa-regione-scuola-confartigianato-Sbalchiero-Donazzan-ilnordest
protocollo-intesa-regione-scuola-confartigianato-Sbalchiero-Donazzan-ilnordestFirmato tra regione del Veneto, Ufficio scolastico regionale, Confartigianato Imprese Veneto, Veneto Sviluppo il protocollo d’intesa

Rilanciare lo sviluppo dell’artigianato promuovendo lo spirito imprenditoriale dei giovani veneti fin dalle scuole secondarie e dai centri di formazione professionale, e nello stesso tempo, favorire l’ inserimento dei giovani nelle aziende tramite il tirocinio e l’alternanza scuola e lavoro. Questi gli obiettivi dell’innovativo progetto – dal titolo “Giotto a bottega da Cimabue. La trasmissione dei saperi” – che è stato al centro del protocollo d’intesa firmato a Venezia, nella sede della Giunta regionale a Palazzo Balbi, dall’assessore regionale all’istruzione formazione e lavoro Elena Donazzan, dall’Ufficio scolastico regionale con la vice direttrice Gianna Miola, da Confartigianato del Veneto con il presidente Giuseppe Sbalchiero e con il presidente dei Giovani Imprenditori Sandro Venzo, da Veneto Sviluppo con il Presidente Giorgio Grosso.

Donazzan ha sottolineato “il ruolo centrale svolto dall’istruzione e dalla formazione nei processi di crescita e modernizzazione della società veneta e il valore strategico di raccordo tra istruzione, formazione e mondo del lavoro sia per le imprese sia per i giovani che si affacciano sul mercato del lavoro. In questo contesto intendiamo potenziare i percorsi di alternanza tra scuola e lavoro e questo protocollo crea uno strumento dedicato che affianca un mondo in profonda trasformazione, come quello del lavoro, e che va guidato”.

Il protocollo d’intesa punta inoltre a favorire la nascita di nuovi imprenditori in Veneto con la promozione di un’istruzione e formazione più orientate all’imprenditorialità, con la rimozione degli ostacoli che limitano lo sviluppo di nuove imprese per farne nascere di più in modo semplice; adottare a questo scopo piattaforme di microcredito (venture capital o crowd founding) e servizi di assistenza orientati ai fabbisogni di questi nuovi imprenditori; istituire un tavolo tecnico di coordinamento di monitoraggio del progetto.

Miola, vicedirettrice dell’Ufficio scolastico regionale, ha sottolineato l’importanza del “fare alleanza tra mondo della scuola e lavoro, partendo anche dalle medie inferiori, per aiutare l’autoimprenditorialità intesa come espressione di sé, della creatività, del fare che è tipico del mondo artigiano e che può aiutare a dare più anima alla scuola e più speranza ai ragazzi”.

Veneto Sviluppo, secondo il presidente Giorgio Grosso, contribuirà, secondo la propria vocazione di sostegno alla piccola e media impresa e in particolare al suo interno dell’artigianato, alla realizzazione del protocollo d’intesa, cercando corsie preferenziali che individuino strumenti specifici, sul tipo dell’imprenditoria giovanile e femminile. Egli ha ricordato che la finanziaria regionale ha realizzato 8.000 contratti di finanziamento agevolato due terzi dei quali a favore di imprese artigiane.

“Il Progetto –spiega Sandro Venzo – si basa su tre assi di intervento: primo, rilanciare il rapporto tra i giovani e il mondo delle imprese non solo tramite la promozione dell’artigianato nella scuola secondaria e nei centri di formazione ma soprattutto con l’accompagnamento all’inserimento lavorativo mediante lo strumento del tirocinio da utilizzare per conoscere e apprezzare le realtà imprenditoriali dell’artigianato, dell’apprendistato e attraverso l’implementazione di percorsi di politiche attive promossi dai Centri di Formazione delle strutture territoriali; secondo favorire la nascita di nuovi imprenditori in Veneto curando in particolare la rimozione di ostacoli che limitano lo sviluppo di nuove imprese affinché la nascita di una nuova azienda possa avvenire sempre più in modo semplice. La terza azione, che considero la più importante – prosegue Venzo – prevede di creare le precondizioni per favorire la nascita e lo sviluppo di nuova impresa. Come? Grazie alla adozione di nuove piattaforme di microcredito orientate ai neo imprenditori, che possano sfruttare anche nuove formule di finanziamento come il venture capital o il crowd founding. Ma non solo anche grazie a servizi di assistenza ai neo imprenditori mediante il supporto di figure dedicate per assicurare un aiuto costante e qualificato ed infine con consulenze mirate in ambito di ricerca e supporto all’innovazione di processo, prodotto e organizzazione aziendale”.

Sbalchiero e Venzo di Confartigianato hanno ringraziato la Regione Veneto per aver saputo mettere insieme nel protocollo d’intesa i soggetti della formazione, della scuola e del credito e hanno auspicato che con questa iniziativa si possa andare avanti sulla strada di far entrare in maggior sintonia mondo della scuola e mondo del lavoro, “insegnando ai ragazzi che possono puntare ad avere non solo un lavoro ma anche un’impresa”.