Commissione Europea: sì al Prosecco veneto, no al Prosek croato

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bicchieri prosecco FotoPaoloSpiga bassaris 1 1
bicchieri prosecco FotoPaoloSpiga bassaris 1 1Nel conflitto delle denominazioni dei due vini, la Commissione risponde all’interrogazione dell’eurodeputato veneto Bizzotto

Forse non si assisterà ad un nuovo caso Tokai, con il vino italiano soccombente a quello magiaro: nel caso del Prosecco, la Dop italiana sarà tutelata nelle sedi competenti nei confronti del Prosek croato. “L’Unione Europea si schiera a difesa del Prosecco e, senza troppi giri di parole, ammette che la denominazione croata ‘Prosek’ potrebbe entrare in conflitto con la protezione della DOP italiana Prosecco”. A darne notizia è l’europarlamentare leghista Mara Bizzotto, annunciando la risposta che la Commissione UE ha dato alla sua interrogazione sul caso del Prosek croato.

All’interrogazione ha risposto il Commissario europeo all’agricoltura Dacian Ciolos, secondo il quale “in questo contesto, l’utilizzo in commercio del termine ‘Prosek’ può creare problemi giuridici nella misura in cui rientra nel campo d’applicazione dell’art 118 del Regolamento CE n. 1234/2007, poiché la denominazione croata potrebbe entrare in conflitto con la protezione della Dop italiana Prosecco”, che aggiunge: “le autorità croate sono a conoscenza di tale problema giuridico”.

Soddisfatta la Bizzotto: “la risposta di Ciolos va nella direzione che auspicavo, vale a dire a tutela del nostro Prosecco, simbolo per eccellenza del vino ‘Made in Italy’. La Croazia è avvisata: siamo pronti a dare battaglia in ogni sede e a tutti i livelli per proteggere i circa 8.000 produttori di Prosecco presenti sul nostro territorio dalle imitazioni e dalle brutte copie prodotte all’estero”.

Sempre su precisa segnalazione dell’europarlamentare Bizzotto, l’UE ha dato ampie rassicurazioni anche nel caso in cui la Croazia volesse presentare domanda di protezione per il Prosek come IGP, DOP o menzione tradizionale: “il Commissario Ciolos è stato chiaro – spiega l’onorevole Bizzotto – Nella fase d’esame che precede la decisione di concessione o di rifiuto della protezione saranno prese in considerazione eventuali denominazioni di vini omonimi già registrati. E il nostro Prosecco rientra proprio fra questi”. Ad oggi comunque, come riferisce l’esecutivo comunitario alla Bizzotto, la Croazia non ha avanzato nessuna richiesta in tal senso.

“I consumatori europei non possono essere tratti in inganno – conclude Mara Bizzotto – Il vero Prosecco è quello prodotto nel NordEst, l’unico tutelato a livello comunitario e che vanta denominazioni DOC e DOCG. E non c’è Prosek croato che tenga”.