Provincia di Trento, varato l’assestamento di bilancio 2014

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PAT giunta Rossi 1
PAT giunta Rossi 1Previste riduzione di tasse a favore di famiglie ed imprese e modernizzazione del settore pubblico

Riduzione della pressione fiscale, e utilizzo di questa leva come stimolo per le imprese e le famiglie; coesione sociale; riprogrammazione degli investimenti pubblici; modernizzazione del settore pubblico: sono questi i pilastri della manovra finanziaria 2014 della provincia di Trento, varata ora a quattro mesi dall’insediamento della nuova giunta provinciale presieduta da Ugo Rossi, dopo avere perfezionato gli ultimi passaggi tenendo conto delle richieste pervenute dalle parti sociali.

Il totale della spesa è di 4.489 milioni di euro, con un calo del 2,4% rispetto al 2013. La spesa totale è così suddivisa: spesa corrente 2.838 milioni di euro, spesa in conto capitale 1651 milioni, anche se quella programmabile è pari a 1.366 milioni di euro.

Le risorse destinate a contenere la pressione fiscale – una delle azioni di maggiore impatto di questa manovra – ammontano, come noto, complessivamente a 136 milioni di euro. Il totale delle agevolazioni Irap per le imprese è pari a 110 milioni di euro. L’esenzione dalla Tasi degli immobili produttivi ammonta invece ad un valore di circa 7 milioni di euro. Per i cittadini l’addizionale regionale Irpef si riduce di 0,33 punti percentuali, passando dall’1,23% allo 0,9% per i soggetti con reddito imponibile fino a 28.000 euro, per un valore di circa 14 milioni di euro complessivi. Per contrastare l’impatto della nuova disciplina nazionale in materia di tributi locali sul patrimonio immobiliare sono state stanziate inoltre risorse per circa 5 milioni di euro. Prevista infine in favore delle famiglie l’invarianza delle tariffe di maggiore impatto.

Rispetto al testo iniziale sono state introdotte alcune modifiche, a seguito del confronto con le parti sociali. Fra le altre, il range entro il quale concedere l’ulteriore agevolazione Irap dello 0,50% per chi mantiene i livelli occupazionali è stato portato dal 10 al 5%. E’ stata poi introdotta un’ulteriore riduzione in favore di chi mantiene i livelli occupazionali attuando staffette generazionali. Anche il range per ottenere l’ulteriore riduzione dell’1,50% per chi incrementa l’occupazione stabile è stato portato da oltre il 10% a oltre il 5%, ampliando quindi la platea degli aventi diritto.

Sul versante della coesione è prevista innanzitutto l’attivazione della delega per gli ammortizzatori sociali. Verrà data attuazione al “pacchetto giovani”, per l’occupazione, rivolto a giovani fino ai 35 anni e dando priorità a quelli fino a 25 anni, e verranno adottate misure in favore delle giovani coppie nell’edilizia agevolata. Fra le altre cose, saranno introdotte misure di condizionalità nell’erogazione di sussidi pubblici, incluso il reddito di garanzia, al fine di stimolare comportamenti attivi del beneficiario, quali la ricerca attiva del lavoro e la partecipazione ad iniziative di formazione e di riqualificazione professionale. Ed ancora: la manovra contiene misure per l’accelerazione e la riprogrammazione delle opere pubbliche degli enti locali, disposizioni sul prepensionamento del personale pubblico e sulla staffetta generazionale, disposizioni per promuovere la continuità e l’offerta didattica, compresa quella relativa alle lingue straniere nella scuola, anche attraverso la stabilizzazione del personale precario. Infine, la manovra contiene disposizioni di semplificazione in materia urbanistica tra cui la semplificazione dei processi di adozione dei piani territoriali di Comunità e dei piani regolatori generali, e misure a sostegno dell’edilizia sostenibile.

La manovra 2014 si colloca in un momento delicato: nonostante si registrino timidi segnali di ripresa, l’impatto delle politiche di risanamento dei conti dello Stato sulle disponibilità dell’Autonomia è pesante. Agli impegni che gravano sulle casse della Provincia per il concorso agli obiettivi di finanza pubblica nazionale, si sommerà inoltre, a decorrere dal 2018, il venire meno dei gettiti arretrati definiti in sede di “Accordo di Milano”, che attualmente alimentano il bilancio provinciale per circa 400 milioni di euro annui. Se queste sono le prospettive di medio-lungo periodo, è chiaro che ogni sforzo dovrà essere fatto per sostenere la dinamica dell’economia locale, a cui è strettamente legata la finanza pubblica provinciale: sostenere l’economia significa dunque non solo sostenere il prodotto interno lordo e l’occupazione ma anche le risorse pubbliche da finalizzare alle politiche prioritarie in favore dei cittadini e delle imprese.