“Un ospite a Palazzo. L’Adorazione dei pastori di Lorenzo Lotto” alla Galleria di Palazzo Cini

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Lorenzo Lotto adorazione dei pastori
Lorenzo Lotto adorazione dei pastoriLa Galleria di Palazzo Cini a San Vio accoglie un capolavoro proveniente dalla Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia

Dal 4 settembre 2014, Palazzo Cini accoglie un nuovo ospite illustre: l’Adorazione dei pastori di Lorenzo Lotto (1530), capolavoro della maturità del grande pittore, proveniente dalla collezione della Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia, ora conservata presso il Museo di Santa Giulia.

Il dipinto sarà eccezionalmente visibile al pubblico solo fino al 2 novembre 2014 nella Galleria della casa-museo – un tempo dimora di Vittorio Cini – che la Fondazione Giorgio Cini ha restituito alla città nell’anno del sessantennale dell’Istituto di Storia dell’Arte, grazie al sostegno di Assicurazioni Generali.
Quest’importante collaborazione, promossa dall’Istituto di Storia dell’Arte con la Fondazione Brescia Musei, è parte della serie L’ospite a Palazzo, che, grazie a intese con istituzioni internazionali, vede le sale della collezione permanente di Palazzo Cini accogliere periodicamente un’opera ‘ospite’, intrecciando relazioni visive, dialogiche e di contenuto con le altre opere della Galleria ed esprimendo sottili relazioni tra raccolte artistiche affini per valore, storia e significato. L’ospite a Palazzo costituisce quindi l’occasione per ammirare un capolavoro dell’arte del Rinascimento veneziano in un contesto museale raffinato e intimo, e allo stesso tempo conferma Palazzo Cini come vetrina veneziana privilegiata e unica nel suo genere per ammirare capolavori provenienti da altre collezioni italiane ed estere.
L’Adorazione dei pastori di Lorenzo Lotto è un dipinto straordinario giocato su accostamenti cromatici di grande suggestione ed effetti luministici e atmosferici di mirabile intensità. La funzione devozionale dell’opera ne determina timbro e atmosfera: si tratta di un’adorazione del Bambino, tema che si riconnette alla più antica tradizione iconografica della Madonna dell’Umiltà; umiltà magnificamente esaltata dalla posizione della Vergine, in ginocchio, adorante, nella cesta di vimini e paglia con il Bambino. Due sono gli angeli dalle lunghe ali spiegate che abbracciano i due committenti-fratelli ritratti nel dipinto in un gesto di concordia, secondo il ruolo degli angeli unico nel “teatro sacro” lottesco, che spesso, con misteriosi gesti di richiamo e di catalizzazione dell’attenzione, si fanno sublimi intermediari tra cielo e terra. L’Adorazione dei pastori fu acquistato dal conte Paolo Tosio nel 1825 ed è sempre stato considerato fra i capolavori della collezione bresciana, straordinaria raccolta d’arte generata dal colto collezionismo del conte Paolo Tosio nella prima metà dell’Ottocento e caratterizzata da esplicite tangenze con la collezione di Vittorio Cini (che nel 1941 aveva acquistato lo splendido Ritratto di gentiluomo).