Terza edizione del “Festival della Famiglie”: il Trentino consolida il suo impegno per la famiglia e il territorio

0
342
PAT Festival della famiglia 2014 1 1
PAT Festival della famiglia 2014 1 1Messaggio di Papa Francesco ai partecipanti

Si è chiusa con successo la terza edizione del Festival della Famiglia organizzato dall’Agenzia per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili della Provincia autonoma di Trento con una parola che è armonizzazione: il concetto di conciliazione deve evolvere e diventare strumento di crescita effettiva delle famiglie e dei territori. È quindi necessario creare condizioni favorevoli di conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare, obiettivo divenuto peraltro centrale delle politiche sociali di tutti i paesi aderenti all’Unione Europea.

Si tratta di politiche che vanno implementate secondo logiche sinergiche, ispirate alla sussidiarietà, che chiamano in causa tutte le risorse presenti nella società civile, che devono percorrere coraggiosamente la strada dell’innovazione sociale e tecnologica. Questi gli obiettivi, in brevissima sintesi emersi nel corso della giornata: sostenere i livelli di occupazione femminile, i tassi di natalità ed il benessere delle famiglie, sviluppando nuovi servizi e nuove opportunità per imprese e famiglie, e salvaguardando al contempo la produttività e la competitività aziendale. Nella consapevolezza di fondo che una famiglia “in salute” va anche a vantaggio dell’economia, in tutte le declinazioni possibili di questa espressione.

Un’intera giornata di lavori, con 35 relatori, 10 laboratori dedicati agli studenti che provenivano da 11 istituti del Trentino, 1.000 iscritti. Questi i numeri della terza edizione del Festival della Famiglia.

Un vivo apprezzamento per il Festival della Famiglia lo ha portato Franca Biondelli, sottosegretaria del Ministero del lavoro e delle politiche sociali con delega alle politiche della famiglia. «Ringrazio tutti voi che siete qui. Siete tanti e sono contenta che ci siete. Questa è la terza edizione e riconosce la rilevanza economica del tema. Condivido questa impostazione: le politiche di conciliazione sono politiche anche di sviluppo economico. Il Trentino è di certo un territorio amico della famiglia. Se una cultura della conciliazione si è diffusa è anche grazie ad appuntamenti come quello di oggi. In tempo di crisi avere nuove politiche non è solo un diritto dei lavoratori ma anche una leva per sostenere le politiche di occupazione che non devono essere declinate solo in un’ottica di genere. Ieri dopo la firma del secondo protocollo mi sono chiesta perché il Trentino ha elaborato delle politiche familiari così belle. Mi sono data due risposte: c’è una classe politica che ci crede e conosce il suo territorio e ci sono associazioni che sostengono questa visione. Il mio impegno sarà quello di trasportare questa buona pratica anche a livello centrale. La politiche di conciliazione sono viste come un problema della famiglia. Non va bene, serve cambiare ottica e passare dalla conciliazione all’armonizzazione, dove famiglie e imprese sono alleate. Su questo la politica deve unirsi anche a livello nazionale. Tutti lavoriamo per lo stesso scopo, dare una risposta al Paese».

L’Arcivescovo Luigi Bressan ha portato il messaggio che Papa Francesco rivolge per questa occasione «segno di stima e apprezzamento di questo Festival». Nel messaggio Papa Francesco scrive «il tema affrontato, che riprende e completa una serie di riflessioni che avete già iniziato su altri aspetti nelle scorse edizioni, è molto importante. Voi vi proponete di offrire spunti di riflessione e piste operative affinché la famiglia sia sempre più protagonista nel contesto sociale, culturale e politico del Paese. In effetti, voi siete ben consapevoli della posizione insostituibile e fondamentale che la famiglia occupa, sia nella società civile sia nella comunità ecclesiale. Il futuro dell’umanità passa attraverso la famiglia, e pertanto bisogna permetterle di giocare il ruolo che le compete».

A fornire l’inquadramento delle molte esperienze presenti in Italia ci ha pensato Maurizio Parente dell’Istituto degli Innocenti. Non sono state presentate solo le “buone pratiche” trentine ma anche alcune testimonianze di quelle esperienze che stanno migliorando il nostro Paese, per renderlo sempre più amico della famiglia: Paola Cagliari ha raccontato l’esperienza dei nidi socio-educativi attivati nel comune di Reggio Emilia; Caterina Masè ha portato l’esperienza dell’associazione nazionale Tagesmutter di Verona; Alessandra Vultaggio ha parlato dei voucher conciliazione vita e lavoro; il servizio scolastico di baby sitter del comune di Padova, l’auto organizzazione delle famiglie con il racconto di due esperienze trentine.

Ma le buone pratiche non ci possono essere se non c’è una cultura aziendale e un territorio pronto a sostenerle. Su questo tema si è incentrata la sessione successiva. Ne ha parlato Anna Zavaritt, «giornalista per caso, mamma per scelta e donna per natura ho scoperto quant’è duro voler conciliare casa e ufficio». Con lei Iliana Totaro, responsabile “People Care” di Enel che ha parlato di welfare aziendale. Spazio poi all’esposizione di strumenti quali le certificazioni aziendali familiari, le nuove tecnologie, il registro Co-Manager, servizi per le imprese e l’importanza delle reti territoriali.

La chiusura del Festival è stata dedicata al ruolo delle istituzioni. Perché la sfida dell’armonizzazione di vita e lavoro pone la necessità di progettare un nuovo welfare, e quindi un nuovo modello di governance, che sostenga la famiglia come bene relazionale, i rapporti tra istituzioni e le sinergie tra tutti gli attori del territorio.

In questo quadro non è più sufficiente ricondurre le politiche della conciliazione alle sole politiche del lavoro e delle pari opportunità, ma è inevitabile collocarle all’interno di una visione complessiva, che coinvolga l’insieme delle politiche attivate e attivabili a livello territoriale per creare un vero e proprio ecosistema della famiglia. Ne hanno parlato Francesco Belletti, presidente del Forum delle Associazioni familiari di Roma, il deputato Mario Sberna già presidente Associazione nazionale famiglie numerose, la prefetto Silvana Riccio, responsabile dell’Autorità di gestione Fondi PAC del Ministero dell’Interno; Luciana Saccone, del Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

«Questo Festival – ha dichiarato l’assessora alle pari opportunità Sara Ferrari – ha puntato oggi a coinvolgere gli studenti. Questo perché è attraverso l’educazione e la formazione, fin dalla giovane età, delle nuove generazioni che si può raggiungere un’idea di conciliazione che non sia solo un problema delle donne ma anche degli uomini e in generale di tutta la società. Questo Festival, e quanto è emerso nei vari interventi, ha contributo a creare questa nuova cultura conciliativa e di equa suddivisione dei carichi di lavoro familiare».