Autonomia del Veneto, Governo Renzi double face

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Luca Zaia primopiano bandiera
Bressa dà il via libera al referendum sull’autonomia del Veneto, ma Renzi nega via twitter che al Veneto sarà concessa l’autonomia. Zaia: «la decisione della Consulta vale più di Renzi»

 

Luca Zaia primopiano bandieraGoverno Renzi double face o a due volti. Dapprima, per il tramite del sottosegretario degli Affari Regionali, il bellunese eletto in Trentino Alto Adige Gianclaudio Bressa, ha dato il via libera «alla richiesta avanzata un mese e mezzo fa dal presidente della Regione Luca Zaia al premier Matteo Renzi di poter indire un referendum sull’autonomia del Veneto».

Richiesta passata prima al vaglio della Consulta, che ora si materializza in un referendum che possa «attribuire alla Regione del Veneto ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia». Referendum, si badi bene, che non potrà essere votato dai Veneti nello stesso giorno in cui si voterà sulla riforma della Costituzione, ma in altro giorno e a totale carico delle casse della Regione. Una gabola da 14 milioni di euro gravanti su un bilancio regionale già largamente ridotto all’osso.

L’altro volto del Governo è quello dello stesso premier Renzi che, nonostante la decisione del Governo e della stesa Consulta, dichiara via twitter che, in tema di autonomia per il Veneto, «le Regioni autonome hanno una loro motivazione legata alla storia. Possiamo discutere di una maggiore attenzione ed interventi, ma non esiste né l’ipotesi di secessione né di ulteriori forme di autonomia. O a tutti o a nessuno». Tradotto: niente autonomia speciale per il Veneto.

Nel dare il via libera al referendum, Bressa ha ribadito che «è necessario sgombrare il campo dalla suggestione che il Veneto possa diventare come Trento e Bolzano. È impossibile sul piano storico e culturale, sul piano costituzionale, perché lì si ragiona di leggi costituzionali e qui ordinarie, e sul piano finanziario, perché loro trattengono i 9/10 delle loro tasse dovendo fronteggiare competenze, come gli enti locali, che il Veneto non avrà mai». 

In ballo ci sono i 20 miliardi di gettito fiscale che oggi vengono versati nelle casse dello Stato centrale e che tornano indietro solo sotto forma di briciole. Le dichiarazioni di Renzi non sono passate inosservate: per il governatore del Veneto, Luca Zaia, «abbiamo il massimo rispetto delle opinioni del Presidente del Consiglio, ma purtroppo per lui restano opinioni. Noi celebreremo il referendum sull’autonomia ammesso dalla Corte Costituzionale (e non dal circolo della briscola) che ha dato ragione al Veneto e non al Governo che aveva impugnato la legge. Continuare a vedere la Costituzione mummificata, a uso e consumo dei palazzi romani, non è esattamente una visione social. Tutto è in evoluzione, la storia lo dimostra. Renzi è sempre più analogico e sempre meno digitale».