“Latte in festa” per celebrare l’oro bianco del Trentino

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Nuova strategia di Trentino Marketing per valorizzare il latte e i suoi derivati

 

latte in festaL’incantevole Malga Pletzn in Val dei Mocheni dove si allevano vacche e capre per produrre latte per ricavare formaggi è stata la cornice che ha tenuto a battesimo la presentazione di “Latte in Festa” e del ricco calendario di eventi pensati per valorizzare l’intera filiera bianca ed i suoi prodotti e contribuire alla sostenibilità economica di questo importante settore.

Anche l’agricoltura di montagna contribuisce a rendere l’ospitalità trentina diversa e unica ed è pronta a stringere un’alleanza ancora più forte con il turismo. La strategia pensata per l’agroalimentare trentino è stata illustrata dall’assessore provinciale all’agricoltura e turismo, Michele Dallapiccola dinanzi ai rappresentanti del settore lattiero caseario locale. 

Al centro dell’iniziativa saranno i quattro eventi in programma in due distinti finesettimana, dal 22 al 24 luglio in Val di Non e nel Primiero e dal 19 al 21 agosto in Val di Rabbi e in Val di Fiemme. Un ricco calendario di laboratori, degustazioni, attività per famiglie e bambini, escursioni, spettacoli animerà le malghe e le località degli ambiti coinvolti.

«Due sono i pilastri di questa azione: da una parte il Dipartimento con il sostegno alle attività e il compito di rilanciare il marchio “Qualità Trentino” grazie ad un investimento di circa 5,5 milioni di euro della Provincia autonoma di Trento e di una pari quota da parte di soggetti privati da destinare alla promozione dei prodotti trentini. Dall’altra – continua Dallapiccola – Trentino Marketing, con un rafforzamento dell’attività di promozione delle produzioni trentine al quale è stato destinato circa 1 milione e mezzo di Euro. La capacità di fare rete che sta caratterizzando questa prima edizione di Latte in Festa è una modalità virtuosa di lavorare e che va ulteriormente rafforzata».

Maurizio Rossini, amministratore unico di Trentino Marketing, ha spiegato perché l’agricoltura sta diventando una componente sempre più distintiva nella promozione turistica del territorio: «sono quattro i motivi: il paesaggio, e penso a luoghi come le malghe, è una componente essenziale del messaggio turistico; l’agricoltura è diventata un mondo aperto e i suoi spazi sono luoghi di visita e di esperienze avvincenti; i prodotti che i turisti trovano qui contribuiscono a farci conoscere nel mondo; l’agricoltura, in definitiva, ci permette di rendere l’ospitalità trentina diversa dal resto d’Italia e di questo le siamo profondamente riconoscenti. Anche per questo Trentino Marketing dedica una parte consistente della propria promozione a questo settore attraverso i canali di comunicazione tradizionali, come stampa e tv, ma anche con le sezioni dedicate alle produzioni trentine sul nuovo portale e materiali informativi specifici».

Il latte che si produce negli alpeggi del Trentino, 320 malghe in attività (di queste, in 110 si produce latte circa 70.000 quintali quasi interamente trasformato in formaggio; la produzione totale di latte in Trentino è 1,5 milioni di quintali), è un prodotto di alta qualità perché nasce in montagna, nelle malghe in quota, dove gli animali si nutrono ogni giorno solo di erba fresca, fiori e acqua. Un mondo autentico, genuino, come lo sono i prodotti che generosamente offre – oltre al latte fresco di qualità, il burro e i formaggi – dietro ai quali vi è l’esperienza, la passione, ma anche la fatica dei malgari al lavoro. 

Le malghe rappresentano, ora più che mai, l’avamposto operativo delle azioni volte al mantenimento del paesaggio di alta montagna, un sistema che merita grande attenzione e che è quindi destinatario di alcuni importanti interventi. Gli ultimi Piani di Sviluppo Rurale (PSR) adottati dal Trentino hanno sempre previsto misure e azioni a sostegno della zootecnia di montagna in funzione anche della produzione di latte di qualità e degli altri prodotti derivati.

Gli alpeggi sono presenti in tutte le valli, con maggiore frequenza nelle zone montane più estese: Lagorai, Adamello-Brenta, alta Val di Sole, Monte Baldo; la proprietà è per la maggior parte pubblica (comuni, A.S.U.C.) o collettiva (Magnifica Comunità di Fiemme, Regole, Consortele), anche se vi sono alcune proprietà private. Gli alpeggi sono in parte ancora gestiti in forma comune da società di malga e pascolo, anche se è sempre più frequente la gestione diretta da parte di un’azienda zootecnica che trasferisce il proprio bestiame durante la stagione di alpeggio. Attualmente sono 26.000 gli ettari dedicati alla produzione di prato da fieno e 40.000 gli ettari dedicati a pascolo.

Inoltre, il Trentino da qualche anno in qua valorizza la qualità dell’alimentazione degli animali all’alpeggio (circa 11.000 vacche, 20.000 pecore e 3.000 capre). Nutrirsi di fiori e di erbe di montagna, bere l’acqua delle sorgenti alpine contribuisce da un lato al benessere dell’animale in alpeggio e dall’altro ad arricchire di proprietà organolettiche del latte elevandone la qualità. Per questo la Provincia autonoma di Trento ha introdotto il “Premio Benessere”, un’agevolazione concessa alle aziende zootecniche che portano a monticazione i bovini giovani nel periodo estivo. Il premio, che può arrivare a circa 150 euro a capo, è finalizzato a garantire il benessere degli animali, sostenendo i maggiori costi che la pratica dell’alpeggio comporta, ovvero: i costi di trasporto, i costi aggiuntivi di assicurazione e la perdita di reddito dovuta al ritardo nell’entrata in produzione degli animali (circa 7 mesi).