Sanità a Bologna: firmato un patto a tre per un servizio più forte ed efficiente.

0
406
firma accordo sanità bologna
Regione, Università e Conferenza territoriale sociale e sanitaria della Città metropolitana siglano l’accordo di programma per l’integrazione dei servizi tra le aziende sanitarie

firma accordo sanità bolognaUn “patto” a tre per una sanità ancora più forte ed efficiente. É l’accordo di programma stipulato tra regione Emilia-Romagna, Università di Bologna e Conferenza territoriale sociale e sanitaria della Città metropolitana. Una firma con un obiettivo preciso: la piena integrazione dei servizi tra le Aziende sanitarie dell’Area metropolitana, ovvero le aziende Usl di Bologna e di Imola, l’azienda ospedaliero Universitaria di Bologna e l’ICCS-Istituto Ortopedico Rizzoli.

A siglare l’accordo a Bologna, nella Sala Urbana delle collezioni comunali d’arte di Palazzo d’Accursio, sono stati i legali rappresentanti degli enti coinvolti: il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, il rettore dell’Università di Bologna, Francesco Ubertini, e il presidente della Conferenza territoriale sociale e sanitaria della Città metropolitana, Luca Rizzo Nervo. Erano presenti anche il sindaco di Bologna e sindaco metropolitano, Virginio Merola, l’assessore regionale alle politiche per la salute, Sergio Venturi e, per il comune di Imola, il sindaco Daniele Manca e il vicesindaco con delega alla salute, Roberto Visani.

L’accordo impegna i firmatari a valutare tutti gli strumenti – istituzionali e organizzativi – utili alla piena integrazione dei servizi e/o delle strutture delle Aziende sanitarie, a partire da una riorganizzazione dei servizi distrettuali e ospedalieri in Area metropolitana. Obiettivo: migliorare l‘accessibilità, la prossimità e la qualità dei servizi, stimolare la ricerca e l‘innovazione, qualificare la didattica pre e post-laurea.

Gli obiettivi strategici dell’accoro sono costituti dalla razionalizzazione delle reti ospedaliere, che dovrà avvenire in modo coordinato con la revisione dei modelli organizzativi dell’assistenza distrettuale, per un’integrazione più efficace dei percorsi e delle reti clinico-assistenziali. Un’operazione, questa, funzionale a miglioramenti complessiviin termini di efficienza, continuità assistenziale, sicurezza e qualità. Le vocazioni delle strutture ospedaliere nell’intera Area metropolitana dovranno essere caratterizzare maggiormente, e integrare tra loro in modo da valorizzarle rispetto alle funzioni previste dalla programmazione regionale e nazionale. Si dovranno poi adottare modelli organizzativi che favoriscano una collaborazione istituzionale più solida nelle attività di ricerca e didattica, così come indicato dal recente Protocollo d’intesa Regione-Università. Infine, si dovrà integrare in modo più efficace le attività assistenziali degli Irccs all’interno delle reti cliniche dell’Area metropolitana, e favorire la loro capacità di trasferire in tempi rapidi i risultati delle proprie attività di ricerca istituzionale sul piano assistenziale.

«Mettiamo in campo un progetto che migliorerà ulteriormente la qualità della sanità pubblica nel nostro territorio – sottolineano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale alle politiche per la salute, Sergio Venturi -. Sanità dell’Emilia-Romagna che vogliamo continuare a rafforzare, come dimostrano gli investimenti fatti, in strutture e personale, e l’accordo che oggi sigliamo. Si tratta di un progetto importante e ambizioso, capace di assicurare un’efficiente riorganizzazione della sanità metropolitana bolognese, un utilizzo ottimale delle risorse, oltre che un miglioramento dell’accessibilità e della prossimità dei servizi per i cittadini. Puntiamo – concludono – a una maggiore caratterizzazione e specializzazione delle singole strutture, e ciò consentirà di valorizzarle ancora di più».

Per Virginio Merola e Luca Rizzo Nervo, «con questo Accordo, che abbiamo fortemente voluto, daremo una prospettiva strategica a una ricchezza sanitaria che Bologna esprime attraverso il Policlinico universitario Sant’Orsola-Malpighi, i due Irccs Istituto ortopedico Rizzoli e Istituto delle Scienze Neurologiche e i due ospedali Maggiore di Bologna e quello di Imola. Strutture sanitarie che rappresentano il punto di riferimento per tutta la rete metropolitana, compresa quella territoriale. L’idea è mettere in valore tutta questa ricchezza immettendola in una strategia comune, partendo dall’analisi affidata ad un gruppo di esperti e aziende sanitarie che studi diversi modelli e diverse esperienze anche a livello europeo, che possano dare forma a una forte integrazione dei nostri ospedali».

«Quello di oggi è un accordo molto importante – ribadisce il rettore dell’Università di Bologna, Francesco Ubertini -. Il nostro è un sistema sanitario di altissima qualità e, in un contesto che sta cambiando velocemente, dobbiamo guardare avanti per immaginare l’assetto più adatto a garantire un’assistenza, una ricerca e una formazione di alto livello per i prossimi cinquant’anni».

«La firma dell’accordo – affermano il sindaco di Imola, Daniele Manca, e il vicesindaco con delega alla salute, Roberto Visani – è un passo importante per dare forza e sostanza al processo di integrazione dei servizi sanitari dell’area metropolitana, garantendo a tutti i cittadini l’accesso alle migliori cure possibili senza perdere di vista il criterio della prossimità, che deve coniugarsi con quello della qualità dell’assistenza. In quest’ottica riteniamo molto importante la presenza dell’Università e la cura degli aspetti della ricerca e della didattica, vero perno dello sviluppo della sanità metropolitana».