A Trieste celebrato alla Foiba di Basovizza il “Giorno del Ricordo nel 70° del Trattato di pace”

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Dipiazza: «rispetto di  tutto il popolo italiano per gli esuli dell’Istria, Fiume e Dalmazia e per le vittime nascoste alla storia per anni»

celebrazioni giorno delricordo 2017 foiba basovizzaPromossa dal comune di Trieste e dal Comitato per i Martiri delle Foibe, si è svolta al monumento nazionale della Foiba di Basovizza la solenne cerimonia del “Giorno del Ricordo”, ricorrenza istituita dal Parlamento italiano in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano dalmata e delle vicende del confine orientale del secondo dopoguerra, che quest’anno coincide con il 70° Anniversario del Trattato di pace di Parigi, che sancì la sconfitta italiana nella seconda Guerra mondiale.

Davanti ad autorità civili, militari e religiose, rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d’arma con i labari, delle diverse realtà del mondo degli esuli istriani, fiumani e dalmati, studenti delle scuole di Trieste, Caltanisetta, Acireale (CT), Lecce (in collegamento diretto via internet) parenti e famigliari delle vittime, la cerimonia ha visto presenti centinaia di alpini e schierato un picchetto del Piemonte Cavalleria con la musica d’ordinanza della Brigata Alpina Julia.  

Dopo l’ingresso dei gonfaloni, l’alzabandiera, la deposizione di corone d’alloro e  la consegna delle medaglie ai famigliari degli infoibati, una Santa Messa è stata celebrata dall’arcivescovo mons. Giampaolo Crepaldi. E’ seguita la lettura della preghiera per gli infoibati e di due poesie,  quindi gli interventi del sindaco Roberto Dipiazza, del presidente del Comitato per i Martiri delle Foibe Paolo Sardos Albertini e del sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova, in rappresentanza del Governo. 

«Questo calvario, col vertice sprofondato nelle viscere della terra – ha  detto nel suo intervento il sindaco Roberto Dipiazza – costituisce una grande cattedra, che indica nella giustizia e nell’amore le vie della pace. La preghiera per i martiri delle foibe del vescovo di Trieste monsignor Antonio Santin – ha proseguito – ci indica bene quale è la nostra responsabilità nei confronti di tutti, e soprattutto delle nuove generazioni affinché quanto successo su queste terre tra il settembre del 1943 ed il  febbraio del 1947 da parte dei comunisti di Tito non venga più taciuto; non venga più dimenticato. Qui l’essere umano ha raggiunto il punto più basso della sua natura. Una lunga scia di sangue è stata tracciata dai partigiani comunisti di Tito che in questa ed altre voragini hanno gettato italiani della Venezia Giulia e della Dalmazia». 

Dopo aver ricordato alcune figure simbolo di questa tragedia e la strage di Vergarolla, tutti «orrori di questa lucida follia, coperti dal silenzio complice di Stati, Governi e politici», Dipiazza ha evidenziato i 70 anni del Trattato di pace di Parigi, che «consegnava alla Jugoslavia di Tito l’Istria, Fiume e la Dalmazia, con 350.000 italiani costretti ad abbandonare i propri beni, le proprie radici, i propri affetti e diventare esuli nel mondo». 

«Ci deve essere il rispetto di tutto il popolo italiano per gli esuli dell’Istria, Fiume e la Dalmazia e per le vittime che sono state nascoste alla storia per anni e anni – ha concluso Dipiazza – perché  solo dal ricordo di questi drammatici eventi possiamo imparare e ritrovare la giustizia e l’amore per percorre quelle vie della pace indicate da monsignor Santin».  

Il presidente Paolo Sardos Albertini ha a sua volta ripercorso la strada fatta da quando, nel 1991, il presidente Cossiga per primo s’inginocchio sulla Foiba di Basovizza, sottolineando anche l’importanza di costruire su questa tragedia e su tutti “martiri del Titoismo” un «futuro di pacificazione tra tutti i popoli vicini». Infine il sottosegretario Benedetto Della Vedova ha parlato di «atrocità e violazioni di diritti umani», in un «silenzio insopportabile calato in Italia su questa vicenda». Da qui il «dovere di preservare la memoria», affinché «atrocità di questo tipo non si ripetano mai più». 

Al termine della cerimonia – che ha visto la presenza di alcuni esponenti politici nazionali come  Mariastella Gelmini, Giorgia Meloni, Ettore Rosato e Matteo Salvini – una delegazione si è recata a rendere omaggio alla Foiba di Monrupino, sempre sul Carso triestino.

La Giornata del Ricordo è stata celebrata nelle maggiori realtà del NordEst.