Trentino, annata viticola 2011 buona sotto il profilo qualitativo, ma anomala per il clima

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Incontro tecnico al Centro agrario di San Michele

Per la viticoltura trentina il 2011 sarà da ricordare come un’annata fuori dalla norma, almeno per quanto riguarda il clima. Le alte temperature primaverili anticipatrici del germogliamento, le piogge carenti dei mesi di marzo e aprile e troppo frequenti a giugno e luglio, l’estensione delle grandinate e le temperature basse di inizio estate hanno determinato condizioni climatiche del tutto anomale senza compromettere tuttavia la qualità dell’uva.

Il punto sulla situazione viticola ed enologica del 2011 è stato al centro dell’incontro su vite e vino svoltosi alla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige.

I tecnici del Centro Trasferimento Tecnologico, sulla base dei dati analitici dei monitoraggi prevendemmiali, hanno spiegato che l’annata si è distinta per un ideale equilibrio di maturazione dei grappoli; inoltre la qualità dei vini, confermata dalle valutazioni sensoriali, risulta interessante in tutte le zone e per tutte le tipologie, con piacevole freschezza e complessità aromatica e gustativa. Le temperature contenute di luglio ed inizio agosto hanno preservato l’acidità dei mosti, permettendo di raccogliere ottimamente le varietà bianche; l’andamento caldo ed asciutto di settembre ha garantito piena maturazione delle varietà rosse. Per queste ultime sono state registrate gradazioni zuccherine e dotazioni in colore superiori alla media delle scorse annate. Al di sotto dei valori ottimali, invece, l’azoto assimilabile.

Nel corso dell’incontro si è parlato di nuove problematiche fitosanitarie riguardanti la viticoltura e non solo trentina. La difesa è stata efficace in tutte le zone per quanto riguarda la protezione diretta dei grappoli, più difficoltosa invece si è dimostrata la protezione estiva delle foglie soprattutto a causa della peronospora provocata dalle frequenti piogge estive. Per quanto riguarda l’oidio la comparsa della malattia è stata particolarmente tardiva e la pressione di questo fungo è risultata molto bassa durante la stagione; si conferma anche per il 2011 l’effetto positivo dell’autunno piovoso dell’annata precedente nel ridurre la quantità di inoculo. Nel 2011 sono stati raccolti, nelle diverse aree viticole della provincia, 283 campioni provenienti da piante che presentavano sintomi ascrivibili ai giallumi della vite. I prelievi sono stati effettuati in 129 diverse aziende, dislocate in 44 comuni della provincia di Trento. Se esaminiamo i soli casi di positività ai giallumi (232 campioni) risulta comunque evidente il ruolo primario del Legno nero: L’81% dei campioni infatti sono risultati affetti da questa malattia mentre il 19% sono risultati affetti da flavescenza dorata.